La Nuova Sardegna

Lapia: punti nascita, subito le deroghe

Lapia: punti nascita, subito le deroghe

La deputata M5s: sui presidi ospedalieri minori la maggioranza è poco chiara

09 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La Assl di Olbia ha potenziato l’attività ambulatoriale del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Tempio per garantire alle donne un più ampio ventaglio di esami specialistici. «Bene – dice la deputata del M5s, Mara Lapia – ma non benissimo». Anzi, la parlamentare tuona contro la giunta Solinas sulla questione delle deroghe «per i punti nascita della Gallura, Tempio e La Maddalena e in genere per i servizi nei presidi ospedalieri minori, richiesta che era stata garantita (senza mai essere stata fatta) dal precedente assessore (Luigi Arru, ndr) e che ho continuamente sollecitato anche all'attuale assessore Nieddu, dal quale resto in attesa di risposta». La deputata accusa Nieddu e la giunta Solinas di non avere ancora un piano definito sulla sanità. «Al momento, non è chiara quale sia la volontà politica dell'amministrazione sarda in tal senso, e quale sia la visione futura per i presidi ospedalieri, il diritto alla salute e quindi la qualità della vita dei cittadini sardi – attacca –. Non posso che continuare a sottolineare la mia forte preoccupazione per una situazione che in tutta l'isola ha carattere di emergenza e che non può essere ignorata, e che spesso viene dipinta in maniera troppo ottimistica, semplicemente facendo passare iniziative di ordinaria amministrazione e quindi semplici servizi di base come iniziative rivoluzionarie all'interno di un sistema che sta collassando». Lapia ha fatto della sanità pubblica il suo principale campo di battaglia, con attenzione prevalente ai servizi di base essenziali e ai presidi cosiddetti minori, ma «che non possono definirsi tali visto che coprono bacini d'utenza vasti, penalizzati dall'isolamento, e ho bene in mente gli impegni presi nella vertenza sanitaria coi sindaci della Maddalena, Lanusei, Bosa, Ghilarza, Muravera, Sorgono e Isili organizzata e voluto dalla sottoscritta il 22 novembre 2018, durante la quale è emerso con forza che il Decreto Ministeriale 70/2015, non ha alcun pregiudizio nei confronti dei piccoli ospedali delle zone disagiate, ed è quindi assolutamente disponibile a concedere le deroghe, secondo quanto previsto dal decreto stesso. Questo a maggior ragione in virtù del fatto che la Sardegna sostiene in autonomia il costo del proprio sistema sanitario».

Di qui l’invito alla Regione ad accelerare sulla richiesta delle deroghe. «L’assessore Nieddu è l'unico ad avere facoltà nella richiesta delle deroghe. Il diritto alla salute nell'Isola è un punto su cui non si può neppure immaginare negoziazione politica o altro tipo di trattativa e il futuro della nostra sanità coincide con l'aspettativa di vita dei sardi, il miglioramento della qualità della vita in una prospettiva più generale di sviluppo».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative