La Nuova Sardegna

Lotta allo spopolamento: anche Dante può aiutare

di Alessandro Pirina

Santa Maria Coghinas candidata a celebrare i 700 anni dalla morte del poeta Il sindaco Carbini: «Le iniziative culturali sono utili per rilanciare i piccoli Comuni»

12 gennaio 2020
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SASSARI. Il rilancio dei piccoli comuni può passare anche dalla cultura. Ed è questo che ha pensato la mattina del 28 ottobre Pietro Carbini, sindaco di Santa Maria Coghinas, presente insieme ad altri 4mila colleghi a Roma a una iniziativa di Poste Italiane, quando il ministro Dario Franceschini ha lanciato l’idea di un progetto per coinvolgere i piccoli comuni nelle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante. A Carbini è venuta subito in mente la torre dei Doria, la nobile famiglia genovese che dal XII secolo aveva molti interessi in Sardegna, soprattutto nel giudicato di Torres e in misura minore in quello di Gallura. È bastato fare il collegamento tra la proposta del ministro e la presenza nel suo territorio di un riferimento alla vita dantesca per decidere di accogliere l’invito di Poste Italiane.

Unico dell’isola. E, infatti, Santa Maria Coghinas è stato uno dei 322 comuni - l’unico dell’isola - che ha risposto all’appello e presentato un progetto per le celebrazioni su Alighieri. Di questi ne verranno finanziati solo 70 e per questo motivo l’amministrazione del piccolo centro dell’Anglona è già al lavoro per non farsi sfuggire l’occasione. «L’obiettivo è valorizzare la nostra zona sotto l’aspetto culturale – spiega Carbini, che due giorni fa ha partecipato all’incontro di Poste Italiane nella sala Spadolini del ministero a Roma –. Abbiamo le terme con le acque calde, e poi c’è la Torre dei Doria. E tra le terme e la torre c’è un parco bellissimo che fra poco andrà in gestione e all’interno delle varie attività vogliamo prevedere anche quelle culturali. Il parco potrebbe essere la location ideale per eventi dedicati alla figura di Dante».

Comune al lavoro. Carbini e la sua amministrazione stanno studiando come sposare al meglio la causa dantesca. Più di tutti se ne sta occupando Giuseppe Piras, il consigliere delegato dal sindaco alla Cultura, che ha scritto la relazione inviata a Poste Italiane. Di certo i sindaci devono lavorare anche di fantasia, anche con qualche collegamento azzardato, perché non tutti i comuni sono legati direttamente a Dante. «A Roma – racconta Carbini – ho conosciuto diversi colleghi e mi hanno raccontato i loro progetti. E mi sono reso conto che alcuni hanno fantasticato parecchio».

Legami con Dante. Ma è proprio questo lo spirito del progetto di Poste Italiane, coinvolgere tutti i comuni italiani in una serie di iniziative che li facciano sentire protagonisti, anche con un po’ di creatività estrema. Lo si è visto anche venerdì a Roma quando alcuni sindaci hanno presentato i loro progetti su Dante. Giocava abbastanza facile il comune marchigiano di Gradara, il cui castello fu teatro dell’amore proibito tra Paolo e Francesca, raccontato nell’Inferno. Più difficile trovare un appiglio per Pietravairano, nel casertano, che per stessa ammissione della sindaca «noi con Dante non c’entriamo niente», ma hanno il fiume Volturno «nelle cui acque si bagna il Lete, citato nel Paradiso e la memoria vale per tutti». Ecco perché fa un po’ strano che dalla Sardegna sia arrivata una sola proposta. Eppure nella Divina commedia i riferimenti all’isola - da Nino di Gallura a Branca Doria, dalla Barbagia al Logudoro - non mancano. Chissà che qualche altra grande impresa italiana non segua l’esempio di Poste e decida di unirsi alle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante, come tra l’altro richiesto dallo stesso Franceschini.

Il ruolo di Poste Italiane. Per ora di sicuro c’è il coinvolgimento di Poste Italiane, un impegno che va inserito nel programma portato davanti dalla società per aiutare i piccoli centri a sopravvivere allo spopolamento e alla scomparsa dei servizi. «Grazie a quello che Poste Italiane sta facendo per noi sentiamo di nuovo quella appartenenza allo Stato che stava venendo meno – dice ancora il sindaco di Santa Maria Coghinas –. Avere nel comune un ufficio postale per depositare per i libretti, per ritirare la pensione o anche per inviare un pacco o una lettera significa essere più vicini ai cittadini. Oggi anche la presenza di un bancomat permette a un paese di riprendere a vivere. Per noi questo impegno di Poste Italiane è davvero un felice risveglio». A ottobre, in occasione del secondo incontro con i Sindaci d’Italia, l’amministratore delegato Matteo Del Fante ha annunciato l’introduzione di nuovi servizi dedicati alle realtà locali con meno di 5mila abitanti, rinnovando il dialogo diretto sulle esigenze specifiche del territorio.

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