La Nuova Sardegna

Il M5s sceglie i “facilitatori” 14 in corsa, Cotti escluso

di Alessandro Pirina
Il M5s sceglie i “facilitatori” 14 in corsa, Cotti escluso

L’ex senatore scomparso dalle liste per l’elezione dei coordinatori regionali In lizza Manca, Solinas e Murru. Polemiche per la candidatura dei portavoce

20 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Exploit alle politiche, flop alle amministrative. La storia politica del Movimento 5 stelle è da sempre caratterizzata da una doppia velocità. Lo abbiamo visto anche nelle ultime tornate elettorali in Sardegna: in un anno il Movimento è passato dal 42 per cento delle politiche - record italiano - all’11 delle regionali. Per non parlare dei deludenti risultati di Sassari e Alghero e del forfait alle comunali di Cagliari. Di qui la decisione dello staff nazionale di creare delle figure che rimandano ai segretari regionali degli altri partiti che, però, nel Movimento li hanno ribattezzati facilitatori. A sceglierli non sarà né un congresso né primarie aperte ma i clic degli iscritti sulla piattaforma Rousseau. La votazione si svolgerà oggi dalle 10 alle 19 in tutta Italia. Ogni regione ne eleggerà tre, che diventano sei o nove in quelle più popolose. La Sardegna ovviamente fa parte del primo gruppo. Gli iscritti dovranno scegliere un facilitatore per le relazioni esterne, e dunque per rapporti con associazioni, comitati, imprese, categorie; uno per le relazioni interne, che deve curare i rapporti con gli eletti del Movimento in vista delle elezioni; e uno per la formazione e il coinvolgimento.

Colpo di scena. Fino a due giorni fa ai nastri di partenza c’erano 15 candidati: 5 per le relazioni interne, 6 per quelle esterne e 4 per formazione e coinvolgimento. Ma quando mancavano 24 ore al voto dalle liste è scomparso un nome. E non uno qualunque: l’ex senatore Roberto Cotti. Che, dunque, per la terza volta viene escluso dalle votazioni on line. La prima fu quando, nonostante avesse manifestato l’intenzione di ricandidarsi per Palazzo Madama, il suo nome fu depennato dalle Parlamentarie. La seconda quando si fece da parte in occasione delle Regionarie, malgrado anche in questo caso sembrava pronto a scendere in campo. Sulle motivazioni di questa terza esclusione è mistero, contattato telefonicamente, l’ex senatore preferisce non commentare.

Le liste. Cotti si era candidato come facilitatore per le relazioni interne. A questo punto la sfida sarà tra il deputato nuorese Alberto Manca, il consigliere regionale oristanese Alessandro Solinas e gli attivisti Luigi Pilloni, già candidato sindaco a Sanluri, e Antonella Formica di Olbia. Per le relazioni esterne sono scesi in campo in sei: c’è Maurilio Murru, eletto presidente del consiglio comunale di Sassari dopo l’accordo con il sindaco Nanni Campus, Silvia Caria, presidente del consiglio comunale di Assemini, Claudio Fancello, capogruppo del M5s nel comune di Dorgali, Michele Falzoi di Ozieri, Dino Delirio di Selargius e Roberto Ricciu di Cagliari. I candidati per formazione e coinvolgimento sono Francesco Desogus, aspirante governatore arrivato terzo dietro Solinas e Zedda, Emanuele Matta di Cagliari, Roberto Giovanni Cappuccinelli di Sassari e Francesco Zirulia di Porto Torres.

Le polemiche. Oggi dunque gli attivisti potranno votare e scegliere i loro “segretari” regionali. Ma attenzione: non è detto che sarà eletto il più votato. Il regolamento prevede infatti che il capo politico - alias Luigi Di Maio - e il Team del futuro- ovvero i 18 facilitatori nazionali tra cui c’è anche il sardo Luciano Cadeddu - sceglieranno il designato da un elenco con i tre più votati per ogni area. Ma a suscitare clamore nel Movimento è stata anche la scelta di alcuni portavoce - vedi Manca e Solinas - di candidarsi come facilitatori. Il regolamento non lo vieta, ma secondo diversi attivisti la loro è una scelta inopportuna. A farsi “portavoce” di questo malcontento è Patrizia Cadau, consigliera comunale del M5s a Oristano. «In un'assemblea regionale accaldata di giugno, tutta piena di grillini fu detto chiaramente che il ruolo di facilitatore è incompatibile - comunque inopportuno - con la carica di portavoce regionale e nazionale. Inutile quindi dirsi le cose in assemblea, tenere le cose sulla bocca per anni, se poi arrivano certi elenchi e nessuno osa non dico indignarsi, ma neppure emettere un'esclamazione di disappunto. Tirate le somme e lunedì (oggi per chi legge, ndr) votate con la schiena dritta – conclude Cadau –. Ma anche no. Tanto alla fine, sceglie Di Maio».

In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative