La Nuova Sardegna

Legambiente: «No al Piano casa»

Legambiente: «No al Piano casa»

Bocciata la proposta della Giunta: «È solo un labirinto di articoli molto pericolosi»

25 gennaio 2020
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CAGLIARI. Il Piano casa del centrodestra è un «labirinto inestricabile ma ha tre obiettivi: smontare il Piano paesaggistico, demolire la legge urbanistica e distribuire abbondanti metri cubi dovunque e comunque, dalle campagne ai 300 metri dal mare». È la Legambiente a scriverlo in un comunicato che ha un unico possibile finale. «Il Piano casa della giunta Solinas – si legge – è un pericoloso grimaldello che va fermato».

Atto d’accusa. L’elenco dei peccati capitali ambientali, caricati sui 21 articoli del testo scritto dall’assessore Quirico Sanna, è lungo, secondo l’associazione. A cominciare dalla «riduzione drastica del valore paesaggistico, soprattutto quello delle aree interne». Poi «le costruzioni a pioggia nelle zone rurali e naturali di pregio, gli incrementi volumetrici, compresi quelli nella fascia costiera, il riavvio delle lottizzazioni nelle zone turistiche con un passo indietro fino addirittura a quelle prima del 1989, l’utilizzo selvaggio di seminterrati e pilotis e infine le strutture balneari potranno rimanere montate tutto l’anno». Basta eccome, secondo Legambiente, per sostenere che «se questo Piano casa dovesse essere approvato, il risultato sarebbe devastante, scatenando in colpo solo: il progressivo degrado del territorio, l’aumento del rischio idrogeologico e l’immediata perdita di valore (anche turistico) delle coste e dell’interno». Quindi – è scritto nel comunicato – «questo disegno di legge inadeguato non può che essere bocciato e respinto, perché è in netta contrapposizione con l’attuale pensiero nazionale e internazionale di tutelare invece l’ambiente».

Ppr devastato. Sono almeno cinque gli articoli del centrodestra, scrive Legambiente, «in palese contrasto con il Piano paesaggistico del 2006, che, come sostenuto più volte dalla Corte costituzionale, non può e mai potrà essere corretto in peggio dalla Regione». Il primo esempio è questo: «Sono previsti incrementi volumetrici in tutte le categorie residenziali, in quelle turistico-ricettive e perfino nei capannoni. In generale i bonus edilizi sono stati aumentati dal 20 al 25 per cento e il limite massimo di 70 metri cubi è innalzato a 90: perché? Inoltre, nella fascia oltre i 300 metri dalla linea di battigia, è stato previsto comunque incremento volumetrico del 30 per cento sino a un massimo di 150 meri cubi: perché? Mentre nella fascia dei 300 metri potranno essere realizzati anche 100 metri cubi in più: perché?». Tra l’altro «non è neanche escluso, in modo palese, il divieto di cumulo con gli incrementi previsti dai precedenti Piani casa e quindi è possibile che possa essere dato il via libera anche a un’assurda sovrapposizione di bonus edilizi». Un altro esempio che, secondo Legambiente, dimostra un secondo obiettivo del centrodestra: «Con il suo Piano, autorizzerà infatti all’improvviso anche una colata selvaggia di cemento nelle campagne, grazie all’articolo che darà la possibilità di sommare terreni non vicini fra loro fino a raggiungere un ettaro, il lotto minimo necessario. C’è persino di peggio: le case residenziali nell’agro potranno essere costruite anche da chi non è coltivatore diretto o agricoltore professionista. È tutto inaccettabile, perché, ancora una volta, sarà spazzata via con violenza la storia di quelle stesse campagne».

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