M5s: «Cuccu non partecipa alle riunioni»
La replica del gruppo dopo l’accusa di estromissione da una commissione: normali avvicendamenti
28 gennaio 2020
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CAGLIARI
Alla requisitoria di qualche giorno fa, firmata dalla ribelle Carla Cuccu, non c’è (e neanche ci sarà) una replica ufficiale degli altri quattro consiglieri regionali del gruppo del Movimento Cinque stelle. «Abbiamo deciso di non dire più nulla su quest’argomento. Le polemiche non ci interessano. Noi vogliamo solo parlare di quello che stiamo facendo e intendiamo fare per la Sardegna dai banchi dell’opposizione. Aggiungiamo però che la collega Cuccu sempre è stata informata, via posta elettronica certificata, della data e dell’argomento all’ordine del giorno delle riunioni del Gruppo, ma ha continuato a non essere presente». È stata questa l’unica dichiarazione dei quattro pentastellati accusati da Carla Cuccu, con la requisitoria dell’altro giorno, di «avermi sollevato, a mia insaputa, dalla commissione sanità del Consiglio regionale, trasferendomi, come se fossi un pacco postale, in quella che si occupa di attività produttive». Ricostruzione però contestata dalla capogruppo Desirè Manca e dagli altri pentastellati, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas. «La realtà – fanno sapere – è che Carla Cuccu alle nostre riunioni non partecipa più da mesi, anche se poi noi l’abbiamo sempre informata su quanto era stato discusso e deciso». Per poi aggiungere che «in ogni caso l’avvicendamento nelle commissioni rientra nelle dinamiche di ogni gruppo politico e quindi non ci sono stranezze e neanche anomalie». Non per Carla Cuccu che ha controreplicato: «I colleghi mi devono spiegare perché finora hanno rigettato la mia richiesta di registrare le riunioni del nostro Gruppo. È stato proprio questo loro rifiuto, accompagnato dall'abitudine di disdire le convocazioni e riconvocarle all'ultimo momento, che mi ha impedito di partecipare alle riunioni da ottobre in poi. E comunque – prosegue – non mi si può contestare alcuna violazione visto che poi mi sono sempre uniformata alle indicazioni del Gruppo. In ogni caso, non appena sarà accettata la mia richiesta di registrare le riunioni, non avrò problemi a riprendere a essere presente». Al di là delle diverse interpretazioni, ormai contrapposte, è evidente che all’interno dei Cinque stelle sia arrivata l’ora della resa dei conti, o comunque la vita da separati in casa non sia più sostenibile da nessuna delle due parti. Però è difficile che la disfida si concluda con le dimissioni di Carla Cuccu dal Gruppo: «Mai ho pensato di fare quel passo», ha dichiarato tempo fa la consigliere ribelle, mentre è possibile che gli altri stiano aspettando una decisione da parte dello Staff nazionale del Movimento. Nell’attesa che arrivi qualche segnale romano, l’unica certezza è questa: i Cinque stelle hanno perso da mesi una consigliera (Elena Fancello passata con il centrodestra) e da ottobre sono in guerra con un’altra, che poi è Carla Cuccu. Come finirà? È un mistero..
Alla requisitoria di qualche giorno fa, firmata dalla ribelle Carla Cuccu, non c’è (e neanche ci sarà) una replica ufficiale degli altri quattro consiglieri regionali del gruppo del Movimento Cinque stelle. «Abbiamo deciso di non dire più nulla su quest’argomento. Le polemiche non ci interessano. Noi vogliamo solo parlare di quello che stiamo facendo e intendiamo fare per la Sardegna dai banchi dell’opposizione. Aggiungiamo però che la collega Cuccu sempre è stata informata, via posta elettronica certificata, della data e dell’argomento all’ordine del giorno delle riunioni del Gruppo, ma ha continuato a non essere presente». È stata questa l’unica dichiarazione dei quattro pentastellati accusati da Carla Cuccu, con la requisitoria dell’altro giorno, di «avermi sollevato, a mia insaputa, dalla commissione sanità del Consiglio regionale, trasferendomi, come se fossi un pacco postale, in quella che si occupa di attività produttive». Ricostruzione però contestata dalla capogruppo Desirè Manca e dagli altri pentastellati, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas. «La realtà – fanno sapere – è che Carla Cuccu alle nostre riunioni non partecipa più da mesi, anche se poi noi l’abbiamo sempre informata su quanto era stato discusso e deciso». Per poi aggiungere che «in ogni caso l’avvicendamento nelle commissioni rientra nelle dinamiche di ogni gruppo politico e quindi non ci sono stranezze e neanche anomalie». Non per Carla Cuccu che ha controreplicato: «I colleghi mi devono spiegare perché finora hanno rigettato la mia richiesta di registrare le riunioni del nostro Gruppo. È stato proprio questo loro rifiuto, accompagnato dall'abitudine di disdire le convocazioni e riconvocarle all'ultimo momento, che mi ha impedito di partecipare alle riunioni da ottobre in poi. E comunque – prosegue – non mi si può contestare alcuna violazione visto che poi mi sono sempre uniformata alle indicazioni del Gruppo. In ogni caso, non appena sarà accettata la mia richiesta di registrare le riunioni, non avrò problemi a riprendere a essere presente». Al di là delle diverse interpretazioni, ormai contrapposte, è evidente che all’interno dei Cinque stelle sia arrivata l’ora della resa dei conti, o comunque la vita da separati in casa non sia più sostenibile da nessuna delle due parti. Però è difficile che la disfida si concluda con le dimissioni di Carla Cuccu dal Gruppo: «Mai ho pensato di fare quel passo», ha dichiarato tempo fa la consigliere ribelle, mentre è possibile che gli altri stiano aspettando una decisione da parte dello Staff nazionale del Movimento. Nell’attesa che arrivi qualche segnale romano, l’unica certezza è questa: i Cinque stelle hanno perso da mesi una consigliera (Elena Fancello passata con il centrodestra) e da ottobre sono in guerra con un’altra, che poi è Carla Cuccu. Come finirà? È un mistero..