La Nuova Sardegna

Job meeting, tre su cinque troveranno un lavoro

di Stefano Ambu
Job meeting, tre su cinque troveranno un lavoro

In palio 6231 posti, Fiera di Cagliari presa d’assalto per i colloqui con le aziende 

29 gennaio 2020
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CAGLIARI. Diecimila colloqui. E seimiladuecentotrentuno posti di lavoro da assegnare in tre giorni. Una percentuale così alta di trovare una svolta nella propria vita non c'è mai stata nella storia della disoccupazione in Sardegna. Ed è per questo che anche quest'anno la Fiera di Cagliari è stata presa d'assalto dall'orario di apertura come accadeva nelle campionarie dei tempi d'oro, anni Settanta e Ottanta. È l'International job meeting edizione 2020, evento che vuole superare il gap tra domanda e offerta di lavoro creando un contatto diretto.

Migliaia di neodiplomati, neolaureati. Ma anche persone che al pezzo di carta non ci sono arrivate. Oppure ultracinquantenni accompagnati dalle mogli o dai mariti che crisi o casi delle vita hanno sbattuto a casa. Senza niente da fare, senza stipendio. Tutti con il curriculum in mano. E con in testa un discorso già pronto per convincere qualcuna delle trecento aziende. File lunghe, ma ordinate e snelle, ci sono gli appuntamenti a fasce orarie. Perché anche cercar lavoro deve essere dignitoso.

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I temi di quest'anno dell’Ijm: creatività e innovazione. L'unico appuntamento con l'occupazione che assicura la riuscita a tre candidati su cinque. Forse ancora di più – assicura il direttore dell'Aspal, Massimo Temussi – perché le aziende conservano il curriculum del candidato. E magari chiamano fra un mese o due mesi. L'anno scorso i posti vacanti erano cinquemila. E sono state soddisfatte 6500 candidature. La maggior parte a tempo determinato, è vero. Ma sono numeri che, in una terra affamata di occupazione, sembrano incredibili.

Molto turismo con gli alberghi del nord Sardegna che in un colpo solo possono selezionare i profili migliori per la prossima stagione estiva. Ma anche la vecchia cara industria: nelle postazioni, impossibile non notare il nome di Eurallumina. Il via libera alla ripresa e al ritorno al lavoro dei cassintegrati evidentemente significa anche ricerca di professionalità per dare forza al nuovo maxi-progetto di rilancio.

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Invasione della Fiera: per i tre giorni si attendono circa 35mila persone. Molte le scolaresche, soprattutto ragazzi di quarta e quinta, che iniziano a guardarsi incontro per progettare il loro futuro. «Un evento in crescita – ha spiegato Temussi – ci sono ospiti che arrivano da tutto il mondo. La realtà del lavoro nel 2020 è polarizzata verso il digitale e verso l'innovazione. Analizziamo questi settori e cerchiamo di scoprire perché c'è una mancanza di incontro tra offerta e richiesta. E perché, a fronte di tanti posti liberi, non ci sono sul mercato del lavoro le professionalità che occorrono. È paradossale. Ma ci sono ampi margini di crescita: stiamo cercando delle soluzioni».

C'è bisogno di formazione. Mirata. «È necessario – ha detto l'assessora regionale del lavoro Alessandra Zedda – fornire quanti più strumenti per sfidare le avversità lavorative del momento, prima di tutto con la formazione di nuove professionalità che riescano a inserirsi nei settori chiave del mercato del lavoro». Zedda ha sottolineato l'importanza delle work experience che attraverso i tirocini curriculari offrono un’opportunità formativa professionalizzante direttamente in azienda. «Esperienza preziosa – ha detto Zedda – non solo per i destinatari delle attività ma anche per gli imprenditori».

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Non solo colloqui: nel ricco programma ci sono anche ottanta convegni e cento seminari che esplorano con fantasia tutti i settori che possono dare una svolta lavorativa a tanti disoccupati. Tra le cose da scoprire c'è anche il “cinema verticale”. Con le storie e la creatività che nascono dallo smartphone. Come dire: uno non lo sa, ma magari il suo lavoro del futuro ce l'ha già in tasca.
 

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