La Nuova Sardegna

Job Meeting, oltre 35mila visitatori in 3 giorni

Job Meeting, oltre 35mila visitatori in 3 giorni

Si è chiusa la prima edizione del salone del lavoro. La Zedda: replicheremo il format in tutta l’isola

31 gennaio 2020
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CAGLIARI. Oltre 35mila visitatori all’International Job Meeting, la prima edizione del salone dedicato a orientamento, scuola, formazione e occupazione in Sardegna. Nelle tre giornate sono stati affrontati oltre 10mila colloqui con 300 aziende, di cui molte straniere, per oltre 6mila posti di lavoro. «È un bilancio assolutamente positivo – commenta la vicepresidente della Regione e assessora al Lavoro, Alessandra Zedda –. Sono stati giorni di attività, scambio di esperienze e interazione con le aziende che hanno permesso di individuare le prospettive anche internazionali nel mondo del lavoro. Laboratori e seminari innovativi hanno offerto, grazie a numerosi testimonial, spunti e strumenti per orientare le esperienze professionali e competenze tra chi chiede e offre lavoro». La vicepresidente della Regione, soddisfatta di questa prima edizione, pensa già di riproporlo andando oltre Cagliari. «I numeri parlano chiaro, questo format è un modello destinato a essere replicato in più località del territorio sardo perché ha importanti ricadute che facilitano l’accesso al mercato del lavoro, anche nelle zone interne meno conosciute e dove l’impatto occupazionale è ancora molto basso. E il Made in Italy, ma ancor di più il Made in Sardegna, è espressione di qualità e unicità che sta riuscendo ad affermarsi in tutto il mondo e a diventare un marchio distintivo e identitario della nostra cultura, già con i tipici prodotti gastronomici della nostra tradizione, e ora grazie anche al settore della moda».

All’incontro conclusivo dell’Internationl Job Meeting ha partecipato anche l’assessore alla Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, che ha sottolineato «quanto sia fondamentale prima l’istruzione scolastica e l’orientamento nella fase successiva di ricerca dell’occupazione. La consapevolezza che lo sviluppo della cultura imprenditoriale inizia proprio nelle scuole ha portato la Regione a mettere in campo una serie di azioni mirate, tra le quali un programma di interventi finalizzati al recupero della formazione di base e al conseguimento di una qualifica o di un diploma. Questa manifestazione ha coinvolto tantissimi studenti dimostrando che le istituzioni possono essere parte attiva nel sostenere il percorso di crescita personale e professionale dei giovani e favorire il loro inserimento lavorativo».

Presenti al convegno anche i rettori delle Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e di Sassari, Massimo Carpinelli, che hanno presentato rispettivamente i loro progetti formativi da inserire nei loro atenei. «Le imprese incontrano difficoltà nel reclutamento del personale – evidenzia il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi –. La Sardegna è tra le regioni italiane in cui il mancato incontro tra le esigenze occupazionali delle imprese e le caratteristiche dei lavoratori disponibili impatta maggiormente sul mercato del lavoro».

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