La Nuova Sardegna

Dna dei centenari sardi nasce la Fondazione

di Giusy Ferreli
Dna dei centenari sardi nasce la Fondazione

Battesimo a Cagliari dell’accordo tra Regione e “ Identità ogliastrina” L’obiettivo è la restituzione del materiale genetico dei 13mila volontari 

05 febbraio 2020
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LANUSEI. La Fondazione per la tutela del genoma ogliastrino, nata dalla collaborazione tra la Regione e l'associazione "Identità ogliastrina" ad anni di distanza dalla cessione della biobanca del progetto SharDna alla multinazionale Tiziana life sciences, verrà battezzata questa mattina a Cagliari, nei locali dell'assessorato alla Sanità.

A settembre, a Perdasdefogu, nel centro che ospitava i laboratori del parco Genos e le ricerche sui campioni donati da 13mila volontari, per annunciare la nascita della fondazione scese in campo mezza giunta regionale e questa mattina, a spiegare i progetti per la conservazione e la ricerca sul prezioso patrimonio genetico degli ogliastrini, ci saranno gli assessori della Sanità e agli Enti locali, Mario Nieddu e Quirico Sanna, il presidente dell'associazione Flavio Cabitza, il direttore scientifico dell'associazione, Nicola Culeddu, e il project manager di Insula, Massimo Masia.

Obiettivo della Fondazione, una volta ottenuta la restituzione del Dna dalla società che nel 2016 acquistò la biobanca composta da 230mila campioni all'asta fallimentare per 258mila euro a fronte di un valore stimato tra i 3 e i 5 milioni di euro e una volta dissequestrati dalla magistratura, proseguire nella ricerca che, a partire dal 2000, ha interessato una delle popolazioni più longeve al mondo.

La battaglia dei donatori ogliastrini intenzionati a riavere indietro il loro prezioso patrimonio genetico, ancora sotto sequestro da parte della Procura di Lanusei in seguito alla vicenda giudiziaria scaturita dalla sparizione di 27mila provette dai locali del parco genetico di Perdas, verrà ora supportata dall'organismo voluto dai vertici regionali che intendono finanziare l'attività della fondazione. Anche attraverso le risorse per la ricerca frutto dell'accordo con il Mater Olbia, risorse che ammontano a 10 milioni l'anno.

Sono mille i donatori che, dopo la revoca del consenso, seguendo il percorso indicato dall'Autorità nazionale della privacy interpellato in diverse occasioni da "Identità ogliastrina", hanno chiesto formalmente alla Tiziana life la restituzione del genoma. Tra i destinatari della comunicazione anche il Cnr, che aveva partecipato al progetto avviato capillarmente su 11 comuni della "Blue zone" per studiare le popolazioni geneticamente omogenee e poi ceduto nel 2009 al San Raffaele di Milano che fallì qualche anno dopo. La richiesta tesa a ottenere la restituzione del genoma, per conoscenza, è stata inviata anche al Garante della privacy, Antonello Soro.

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