La Nuova Sardegna

A Lula un progetto da otto miliardi di euro

A Lula un progetto da otto miliardi di euro

SANTU LUSSURGIU. A volte un problema può diventare un’opportunità. E lo spopolamento non fa eccezione. Se le miniere di Sos Enattos, a Lula, non fossero chiuse dal 1997 probabilmente il progetto...

09 febbraio 2020
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SANTU LUSSURGIU. A volte un problema può diventare un’opportunità. E lo spopolamento non fa eccezione. Se le miniere di Sos Enattos, a Lula, non fossero chiuse dal 1997 probabilmente il progetto “Einstein Telescope” avrebbe già trovato casa in Olanda. Invece il rivelatore di onde gravitazionali a terra di terza generazione in fase di progettazione con il contributo dell’Unione europea potrebbe essere realizzato in Sardegna. Ne ha parlato ieri Luca Deidda, prorettore dell’Università di Sassari, che ha illustrato alcune dettagli di un investimento mastodontico che potrebbe portare nuova linfa vitale in Barbagia. L’impatto socioeconomico di un progetto di questo tipo sarebbe impressionante: innanzi tutto sarebbero necessari 9 anni di lavoro (si tratta di un telescopio sui generis a forma di triangolo equilatero realizzato sotto terra e con lati lunghi 10 chilometri) che creerebbe un volume d’affari da 6,2 miliardi di euro con un valore aggiunto da altri 2,3 miliardi. Ne gioverebbe anche l’occupazione perché, durante la costruzione, 360 lavoratori a tempo pieno per 10 anni.

Una volta entrato in funzione, i numeri resterebbero interessanti con un volume d’affari garantito di 127 miliardi di euro all’anno a cui aggiungere un valore aggiunto da45,3 milioni, anche questi annuali. L’occupazione, invece, sarebbe più che raddoppiata dato che il progetto “Einstein Telescope” garantirebbe occupazione a tempo indeterminato per 700 persone. Difficile calcolare poi l’impatto sulla produzione in loco di beni e servizi, anche ad altissimo contenuto tecnologico. Una struttura di questo tipo, poi, avrebbe un impatto sulla circolazione dei “cervelli” che potrebbero evitare la “fuga”, come invece capita quasi sempre. Il telescopio sotterraneo in grado di “ascoltare” le onde gravitazionali, poi, avrebbe un impatto ambientale contenuto. C’è però un problema: il progetto non è stato ancora assegnato. La speranza, però, è viva.

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