La Nuova Sardegna

L’allarme: senza medici famiglie in fuga

L’allarme: senza medici famiglie in fuga

La denuncia dell’associazione Meigos: 259 pediatri in meno, colpiti i piccoli centri

09 febbraio 2020
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SANTU LUSSURGIU. Il quadro è desolante, le proiezioni sono preoccupanti. Uno dei problemi più sentiti nei territorio a rischio spopolamento è legato alla sanità. I piccoli ospedali non hanno il futuro garantito ma non sono gli unici che rischiano l’estinzione. Ci sono categoria di medici più rari dei panda e molto meno tutelati. Lo ha spiegato ieri a Santu Lussurgiu il presidente dell’associazione “Meigos– giovani medici Sardegna”, Giovanni Marco Ruggiu: «Nei prossimi cinque anni in Sardegna ci saranno 259 medici pediatri in meno di quelli necessari». Un problema che, oltre a riguardare la categoria, mette a rischio la salute dei bambini (pochi, purtroppo) che rappresentano il futuro delle zone interne dell’isola e anche uno dei pochi argini alla desertificazione di paesi e territori. Se si allarga il quadro al resto della Sardegna e alle altre specializzazioni, il disegno totale è addirittura più drammatico: entro il 2025 mancheranno 1154 medici e ci saranno più di 400 medici non abilitati ma non ammessi alle scuole di specializzazione. Un tracollo, per la categoria e per l’intera popolazione. La soluzione ci sarebbe, come ha ricordato ieri il giovane presidente di “Meigos”: «Finanziare le borse di specializzazione in loco, come recita il dossier che abbiamo affidato alla Commissione sanità della Regione». Per realizzare il progetto di Meigos ed evitare che mezza Sardegna resti senza medico sarebbe necessaria una cifra compresa tra gli 8 e i 9 milioni di euro. L’importo dei contratti di formazione specialistica è di 25mila euro per i primi due anni di formazione mentre per concludere il corso, due o tre anni a seconda della tipologia di scuola, ne servono 26mila. Cifre non impossibili se si pensa che si potrebbe attingere risorse dal Fondo sociale europeo. (c.z.)

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