La Nuova Sardegna

Latte, il tavolo non decolla Murgia: subito l’ente sardo

Latte, il tavolo non decolla Murgia: subito l’ente sardo

Le associazioni deluse: è stato un flop, dalla Regione ci aspettavamo altro L’assessora: il nuovo organismo sarà il punto di riferimento per l’ovicaprino

14 febbraio 2020
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CAGLIARI. A caldo, dopo essere uscito dalla porta principale della palazzina, l’ha detto chiunque abbia partecipato all’ultimo tavolo per il latte. «È stato un flop. Ci aspettavamo ben altro dalla Regione. Che cosa? Di sicuro una proposta chiara su come raddrizzare la filiera. Non certo, come invece purtroppo è accaduto, l’ennesimo tentativo d’indirizzare i prezzi, quelli li continuerà a fare il mercato». Lo hanno detto i portavoce di Copagri, Confagricoltura e Legacoop dopo il lungo faccia a faccia, è durato tre ore abbondanti, con l’assessora Gabriella Murgia. Anche se poi, con un comunicato uscito molto più tardi, è stata proprio lei a svelare quali dovrebbero essere le intenzioni della Giunta. Le ha scritte in un comunicato, dopo essere uscita da una porta secondaria della palazzina. «In accordo con il governatore Solinas – si legge – faremo nascere un Ente sardo per la pastorizia, che prenderà in carico le competenze finora distribuite fra diverse strutture. Proprio quest’Ente presto diventerà l’unico punto di riferimento dell’ovicaprino. Avrà a disposizione finanziamenti e risorse umane, che recupereremo all’interno del sistema Regione. Il suo compito sarà programmare lo sviluppo e tutelare le aziende. Il tutto lo scriveremo in un prossimo disegno di legge». Ma così nel dettaglio, stando ai partecipanti al tavolo, però l’assessora non sarebbe entrata durante i 180 minuti di riunione. Perché? «È un mistero – diranno più tardi le associazioni – C’è stato accennato solo che dovrebbe allo studio un disegno di legge, ma senza andare oltre, e tanto meno parla di un ancora indefinito Ente sardo per la pastorizia». Il giallo avrà di sicuro un perché ma in molti, fino a tarda sera, non hanno capito i motivi di questa rivelazione in differita. Che sia stata una strategia? Chissà.

Presenti e assenti. Convocate una ventina sigle, all’appello, come si sapeva da giorni, hanno risposto però molte meno. A disertare sono stati di sicuro la Coldiretti, era impegnata a Torino nella presentazione del Pecorino etico, e i tre Consorzi di tutela: «Non siamo noi a fare il prezzo», la loro giustificazione diffusa alla viglia. Abbastanza a sorpresa, invece, s’è presentata la vicepresidente di Oilos, Francesca Delrio, mentre anche quest’organismo era stato dato fra i possibili assenti. Non s’è vista neanche la Confindustria regionale, però c’era una dirigente nazionale dell’Assolatte. Fra gli altri che hanno marcato visita: il gruppo dei pastori senza bandiera, perché «è inutile esserci, in quella riunione non sarà risolto nulla», e altre aggregazione di allevatori. Però ha fatto il suo esordio la neonata Associazione per la tutela dell’agropastorizia sarda, l’Atas, e ha firmato il foglio delle presenze anche il sindacato Liberi agricoltori. Fatta la conta, il vertice è cominciato.

La questione prezzo. Luca Sanna di Confagricoltura dirà allla fine dell’incontro. «Mi pare che la politica continui a navigare a vista. Che fine hanno fatto i milioni del decreto legge nazionale per la filiera e l’acquisto delle rimanenze? Non lo sappiamo e non c’è stato detto». Claudio Atzori di Legacoop aggiungerà: «La griglia decisa un anno fa, in prefettura a Sassari, non ha funzionato. O almeno non è servita a cambiare i contratti fra gli allevatori e l’industria privata della trasformazione. Noi delle cooperative, invece l’abbiamo rispettata con i nostri soci. Volete sapere se è un bene che parte del nostro latte sia venduto nella penisola? Sì, dobbiamo andare per forza dove il prezzo è più alto» Sergio Cardia di Agci cooperazione sarà persino più duro: «È sulla filiera che la politica deve intervenire, non sui listini». Per Pietro Tandeddu di Copagri sarà forte la delusione: «L’assessora non ci ha presentato uno straccio di proposta strutturale». Poi però, all’improvviso, arriverà l’annuncio di Gabriella Murgia sull’ormai sicura nascita dell’Ente unico, con in coda anche un’altra dichiarazione postuma. «Per quanto riguarda l'accordo di un anno fa, che prevedeva il calcolo a novembre del conguaglio sulla base dei prezzi medi del Pecorino alla Borsa di Milano, l'Osservatorio dell’agenzia Laore ha rilevato il prezzo fino a novembre, ma non quelli del periodo previsto dall'intesa. Pertanto al momento, non è possibile calcolare la media ponderata necessaria per conteggiare il conguaglio». In altre parole, il prezzo del latte è salito ma solo perché è aumentato quello del Pecorino. Cioè: per i pastori, ancora un volta, sarebbe cambiato poco o nulla. (ua)

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