La Nuova Sardegna

Il Consiglio ritrova l’unità «Stop alla liquidazione»

di Umberto Aime
Il Consiglio ritrova l’unità «Stop alla liquidazione»

Air Italy, le opposizioni accusano la Giunta ma il centrodestra invita alla tregua L’aula si ricompatta su un ordine del giorno che dà mandato pieno a Solinas

20 febbraio 2020
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CAGLIARI. Alisarda e Qatar Airways devono cambiare idea, o aver liquidato Air Italy rimarrà per sempre un peccato capitale che peserà sulle loro coscienze. «Devono pentirsi». Non c’è scritto proprio questo, nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, ma è la sintesi di un dibattito durato 4 ore. Perché, tratto sempre dal confronto in aula, «abbiamo di fronte due soci che, dopo non essersi mai amati, si sono fatti persino male da soli». Ma è «inaccettabile che ora vogliano far pagare il conto più salato ai lavoratori, e questo loro ennesimo atto d’arroganza, noi non dobbiamo permetterglielo». Con 41 voti a favore su 41, la maggioranza di centrodestra e le opposizioni, dal centrosinistra ai 5 stelle, hanno preso posizione contro i vertici della compagnia aerea. Anzi, c’è stato chi, come Daniele Cocco, LeU, ha impugnato l’artiglieria pesante: «Sin da subito, avremmo dovuto dare molto meno credito a certi pirati finanziari (il Qatar?) che, l’altro giorno, un attimo dopo averci voltato le spalle, hanno rastrellato le azioni di un altro gruppo, facendoci così capire di avere altro per la testa».

Il confronto. Requisitorie a parte, con Air Italy bisognerà comunque trattare. «Cominceremo a farlo oggi, insieme al Governo», ha annunciato in aula la vicepresidente Alessandra Zedda, parlando a nome del governatore Solinas e dell’assessore Giorgio Todde, impegnati a Roma nella preparazione del vertice al ministero. Per proseguire, l’assessora: «La cassa integrazione è una possibilità, ma non l’unica. Abbiamo allo studio altre soluzioni per mantenere in vita i rapporti di lavoro. Le proporremo all’azienda, perché tutti abbiamo bisogno di una compagnia che sia al servizio della Sardegna».

Il dibattito. Prima dell’ordine del giorno unitario, le opposizioni però si sono sciacquate la bocca. Giuseppe Meloni del Pd e Roberto Li Gioi, 5 stelle, hanno contestato alla Giunta di «aver tenuto per troppo tempo un agghiacciante silenzio sulla vertenza», e subito dopo: «Da quando è in carica, Solinas non ha sentito neanche il bisogno d’incontrare i sindacati. Ma non possiamo credere che fosse all’oscuro di tutto. I segnali della crisi vissuta da Air Italy ci sono stati eccome, dal 2017 in poi, e forse se fosse intervenuto mesi fa qualcosa sarebbe potuto anche cambiare. Invece ha tagliato fuori prima il Consiglio e poi, a sua volta, è stato Solinas a essere messo al muro. Peggio per lui. Però adesso è arrivato il momento di compattarci, qui in aula, non a Roma in estemporanei cortei, per studiare una strategia comune che spazzi via l’incubo liquidazione». Sulla stessa falsariga sono intervenuti Eugenio Lai di LeU e i Progressisti Massimo Zedda, Laura Caddeo, Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Diego Loi e Gianfranco Satta. Con i capigruppo del Pd, Gianfranco Ganau, del M5s, Desirè Manca, e dei Progressisti, Francesco Agus, che hanno sostenuto in sequenza: «Speriamo che a qualcun, questa vertenza a sia servita da lezione. È stato un errore madornale farsi travolgere dal delirio di onnipotenza, com’è accaduto al governatore per la continuità territoriale e Air Italy». Con Cesare Moriconi, Pd, che è stato ancora più diretto: «È finito il tempo delle deleghe in bianco, soprattutto perché, in undici mesi di governo, i risultati portati a casa sono stati pessimi». Il centrodestra ha fatto quadrato, in questo scontro preliminare. Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha detto: «Basta con le zuffe. Finitela di mettere sotto accusa chi vuole salvare i posti di lavoro», ed Emanuele Cera, stesso partito, ha aggiunto: «Non sono più ammissibili speculazioni sulla pelle di famiglie sul lastrico». Fausto Piga, Fdi, ha sollecitato un immediato armistizio e Dario Giagoni, Lega, s’è detto convinto che «la Sardegna potrà ottenere molto a Roma ma solo se avrà il coraggio di presentarsi unita». Per Antonello Peru, Udc-Cambiamo, «dobbiamo puntare però sull’Aga Khan, molto meno sul Qatar». Con Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, che è stato ecumenico: «Proviamo a ripartire insieme, maggioranza e opposizione». Anche se subito dopo Giovanni Satta, sardista, ha riportato tutti con i piedi per terra: «Ricordiamoci che dall’altra parte c’è un’azienda privata. Non possiamo pretendere nulla, ma solo chiedere, con decisione, che i due soci ci ripensino. Air Italy, la vecchia o quella nuova che potrebbe nascere, deve riprendere per forza a volare».



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