La Nuova Sardegna

La Nuova@Scuola

Il Mater Olbia ai liceali: anche nella sanità l’isola può eccellere

di Giovanni Dessole
Il Mater Olbia ai liceali: anche nella sanità l’isola può eccellere

I professionisti dell’ospedale olbiese al “Fermi” di Alghero. In primo piano le loro esperienze di vita e di lavoro 

23 febbraio 2020
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ALGHERO. Storie di lavoro e vita. Perché in Sardegna si può fare. E si può lavorare. Serve studiare, certo. E poi formarsi, e specializzarsi. Storie di professionisti che raccontano le loro esperienze agli studenti: accade spesso, nell'ambito del progetto La Nuova@Scuola. È accaduto, ancora una volta, nell'aula magna del liceo “Fermi” di Alghero: cinque relatori giovani, dinamici e particolarmente empatici in rappresentanza del Mater Olbia hanno parlato ai ragazzi delle classi quarte e quinte indirizzo scientifico e delle scienze umane. Positivo scambio maturato all'ombra dell'informazione, punto di contatto fra scuola e impresa generato grazie all'iniziativa dedicata agli istituti superiori dell'Isola lanciata dal quotidiano La Nuova Sardegna, progetto supportato da 31 prestigiosi partner fra cui, appunto, il Mater Olbia.

Occasione da sfruttare. Il dirigente scolastico Mario Peretto è ospitale padrone di casa che introduce l'incontro: «La Nuova@Scuola stabilisce connessioni preziose e lancia messaggi importanti. L'incontro con il Mater rappresenta un'occasione per i ragazzi. Felici di poterla sfruttare». A breve il “Fermi”, scuola particolarmente attiva all'interno del progetto, visiterà la futuristica struttura del Mater. La referente scolastica, Rita Lionetti, ha lavorato per incastrare in una pur fitta rete di appuntamenti questi due momenti, scommettendo sulla loro alta valenza formativa e incassando, già in questa prima mano, la posta più alta: l'interesse dei ragazzi.

La partnership. Marco Salvagno, direttore operativo della struttura gallurese ha conquistato l'attenzione dei ragazzi presentando loro nascita, attivazione e sviluppo del progetto Mater Olbia, macchina complessa ma rodata, organizzata e in fase di miglioramento e crescita sotto ogni punto di vista. Il Mater Olbia Hospital è frutto della partnership fra Qatar Foundation Endowment e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli che, unite competenze ed esperienze, hanno dato forma e sostanza all'idea di realizzare un ospedale all'avanguardia e d'eccellenza al servizio di Olbia e dell'intera Sardegna. Importante in tal senso è stato il dialogo con la Regione. Nel giugno 2019 arriva l'accreditamento e il mese successivo è piena operatività.

La mission. «Fornire assistenza sanitaria d'eccellenza in Sardegna cercando di proporci come punto di riferimento anche per le altre regioni – spiega Salvagno – Ci sono persone che vanno a curarsi oltre Tirreno, noi vogliamo invertire la tendenza: obiettivo in parte realizzato. Non solo, vorremmo arrivare a essere potenzialmente attrattivi per pazienti di altri paesi e altri continenti. Puntiamo sull'accoglienza, su tecnologie fra le più avanzate al mondo. Un esempio? A livello di radioterapia per pazienti oncologici installeremo un macchinario senza bunker che, psicologicamente parlando, renderà tutto più confortevole».

Mare e innovazione. Assieme al lui interagiscono con le classi Paola Salaris (endocrinologa), Sara Puddu (strumentista di sala operatoria), Roberto Murineddu (tecnico di radiologia) e Sara Rita Cangianiello (responsabile risorse umane). Fra slide e video scorrono su schermo immagini che colpiscono. C'è il mare e ci sono scorci di lavoro stile Er. E poi parole come appartenenza, cooperazione, sostenibilità, responsabilità, innovazione, formazione, centralità del paziente. Quindi panoramica su offerta assistenziale, figure professionali e percorsi di studio che possono contribuire a costruire professionalità appetibili per la struttura.

Investire. Le opportunità non mancano ma occorre investire su studio e formazione. Sono attive convenzioni con Atenei importanti fra cui l'Università di Sassari e la Cattolica del Sacro Cuore mentre sul sito internet ufficiale, alla sezione “Lavora con noi”, ci si può candidare per le posizioni disponibili. Vinta la timidezza, scacciata a volte con domande scritte su piccoli fogli di carta, i ragazzi chiedono se sia meglio formarsi in Italia o all'estero, domandano ai giovani professionisti che siedono di fronte a loro se sin da subito avessero capito che quella della medicina sarebbe stata la loro strada. E ancora: avete mai pensato di mollare? Per poi passare a casi clinici particolari, possibili rimedi alle liste d'attesa e (ancora) opportunità di lavoro. L'occasione di incontro scatena fantasia e curiosità. Ma il viaggio del “Fermi” alla scoperta del Mater Olbia continua.

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