La Nuova Sardegna

Alta tensione in tutta l’isola aumentano i controlli

di Claudio Zoccheddu
Alta tensione in tutta l’isola aumentano i controlli

Esami sul sindaco di Cagliari. Scontro tra Guardie mediche e Regione  

24 febbraio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La Sardegna non figura nell’elenco delle regioni interessate dalla diffusione del coronavirus. E questa è una buona notizia. Il panico, però, non ha seguito la linea di diffusione del contagio e ha infettato l’isola. E questa è una cattiva notizia. I casi ormai acclarati sono diversi: dalla sospensione di cinque medici tre giorni dopo che erano rientrati al lavoro dopo una crociera nei mari dell’estremo oriente, al pronto soccorso di un ospedale blindato per un caso di broncopolmonite. Ieri la fobia del virus si è fatta sentire nuovamente e se tutte le manifestazioni carnevalesche sono andate avanti, la psicosi è stata alimentata da attori inaspettati.

Sindaco in isolamento. Anche in questo caso la parola d’ordine è “precauzione”. Il protagonista, però, è abbastanza inaspettato perché si tratta del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che si è sottoposto a una serie di controlli specifici dopo un problema di salute. Un controllo annunciato da un comunicato stampa del Comune di Cagliari. «Nei giorni scorsi il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, a causa di un problema di salute, ha svolto all’Ospedale Brotzu una serie di controlli – spiegano dal Comune –. La concomitanza di un recente viaggio in Lombardia ed alcuni elementi del quadro clinico hanno spinto i medici a sottoporre il sindaco ad analisi più approfondite, a sorveglianza sanitaria in isolamento e test per Coronavirus». Come da circolare ministeriale, il sindaco è stato sottoposto al piano di emergenza studiato per evitare la diffusione del covid-19. Truzzu ha aderito immediatamente alle prescrizioni dell’Unità di crisi regionale e si è sottoposto al test, che è stato effettuato anche al suo accompagnatore: i risultati sono negativi. L’esame, tuttavia, ha permesso di valutare la messa a punto dell’unità di crisi regionale, come hanno sottolineato dal Comune: «La circostanza ha consentito all’unità di crisi regionale e all’ospedale Brotzu di testare il protocollo predisposto consentendo l’acquisizione del risultato del test in poche ore». Tutto si è concluso con una stretta di mano con il il sindaco di Cagliari che ha ringrazia il personale sanitario del Brotzu “per la professionalità e la serietà con la quale ha svolto il proprio lavoro”.

Medici contro la Regione. Adesso si chiamano “medici di continuità assistenziale”, tutti li conoscono con la vecchia denominazione di “guardie mediche” che sarebbero state dimenticate dalla Regione: «Ci saremmo aspettati il massimo dell’attenzione da parte dell’assessorato alla Sanità. Dobbiamo invece denunciare la scarsa informazione pervenuta ai medici distribuiti in 190 punti guardia, e il loro mancato coinvolgimento nel contenimento della nuova emergenza sanitaria – spiega Paola Correddu, segretaria regionale del Fimmg –. A fronte di circolari ministeriali emanate dal 22 gennaio, i medici hanno ricevuto le prime direttive a distanza di un mese, per giunta con un invio a macchia di leopardo che ha escluso molti operatori che sono anche privi di dotazioni adeguate e di disposizioni operative. Questo impedisce una corretta gestione dei casi sospetti, la prevenzione dell’eventuale contagio, oltre a non assicurare una adeguata protezione del personale coinvolto nell’assistenza. Chiediamo che queste lacune vengano colmate da subito, invitiamo l’utenza ad evitare di recarsi direttamente alle guardie mediche in presenza di sintomi di infezione delle vie respiratori e chiediamo a tutti i medici di evitare visite domiciliari rivolte a pazienti con i sintomi in assenza delle dotazioni di sicurezza». La replica della Regione è stata immediata: «Da quando è scattata l’emergenza nel nostro Paese, non abbiamo mai trascurato gli aspetti relativi alla comunicazione – ha detto l’assessore Mario Nieddu – Se ai livelli più periferici possono essere emerse criticità per ciò che riguarda i medici della continuità assistenziale – conclude – siamo pronti a intervenire auspicando la piena collaborazione di tutte le organizzazioni».

Scuole in apprensione. Doccia fredda per i ragazzi che erano pronti ad affrontare i viaggi di istruzione. Le gite fuori dall’isola, che coincidono con i momenti più apprezzati dagli studenti, sono sospese. Se ne sono accorti i ragazzi di una scuole media di Nuoro che ieri mattina sarebbero dovuto partire per Asiago. Il viaggio di istruzione è stato cancellato sabato sera ma alcuni non hanno creduto al messaggio ricevuto dalla scuola e si sono comunque presentati con le valigie in mano. Stessa sorte per gli studenti del liceo Castlevì di Sassari che hanno ricevuto una comunicazione ufficiale dalla scuola che blocca tutte le uscite didattiche previste per oggi, annunciando che in attesa di nuove disposizioni gli studenti svolgeranno una normale attività all’interno delle classi.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative