La Nuova Sardegna

Carrela ’e nanti, tra brividi ed emozione

Carrela ’e nanti, tra brividi ed emozione

Santu Lussurgiu. Tre ore di discese spericolate dei cavalieri tra la folla entusiasta nel centro del paese

24 febbraio 2020
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SANTULUSSURGIU. Quaranta cavalieri, solo uno donna, ma tutti accomunati dallo spirito indomito dei partecipanti alla Carrela, che ieri pomeriggio ha visto il suo clou con la discesa lungo la via Roma, poco meno di 400 metri percorsi a tutta velocità dalle coppie di cavalieri vestiti nei più improbabili vestiti a festa.

Per tre ore con lunghe pause dovute al pubblico non sempre disciplinato, si è corso nel migliore dei modi. I cavalieri hanno messo in mostra la loro destrezza e l’abilità nel governare i cavalli unendo coraggio, abilità, passione e divertimento ma anche tanta responsabilità e prudenza necessarie per affrontare un percorso difficile che mette a dura prova le capacità dei cavalieri lungo la via Roma, una carrela stretta e lunga circa 350 metri in cui i cavalieri galoppano senza freni a “parezza”, cioè suddivisi in pariglie di due componenti ciascuna. I più bravi hanno incrociato le braccia e governando solo con l’altro le redini sin da subito; altri hanno incrociato le mani solo a metà del percorso, a Casa Fadda, altri ancora non ci sono riusciti.

Ma per tutte le discese lo spettacolo è stato garantito. I cavalieri data la difficoltà della discesa, hanno dovuto misurare con precisione il percorso. «Siamo pienamente soddisfatti – ha detto il sindaco Diego Loi – tutto si è svolto con ordine ed educazione; il nostro impegno è pienamente appagato quando la manifestazione si conclude in bellezza».

La storia della corsa sfrenata ha un riferimento certo indietro nel tempo nel Dizionario geografico storico statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna di Goffredo Casalis e Vittorio Angius che parla de “sa carrela” a partire dal 1840.

La manifestazione si svolge in tre giornate. La domenica di carnevale, i cavalieri si presentano a s’iscappadorzu, il punto in cui ha inizio la corsa, e a “pareza” si lanciano a tutta velocità. Anticamente si scendeva anche a pariglie di tre e talvolta di quattro cavalieri, ma da alcuni anni la prima giornasta, come ieri è stata dedicata alle coppie.

Oggi “Su Lunisi de sa pudda” (il lunedì della gallina), nuova discesa ma diverso spettacolo: il cavaliere lanciato al galoppo deve buttare a terra con un bastone, chiamato “su fuste ‘e ortzastru”, un fantoccio che ha le sembianze di una gallina, che sostituisce da decenni la gallina vera. Domani invece premiazioni finali-



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