La Nuova Sardegna

CAGLIARI. La Giunta, con una delibera, ha modificato i criteri per l’accreditamento degli studi di fisioterapia, imponendo la presenza di un medico specialista in fisiatria, o discipline affini, durante l’apertura al pubblico e le terapie. Ma sulla delibera è intervenuto il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che ha presentato un'interrogazione, in cui sollecita alla Giunta il ritiro immediato della decisione. Perché «va contro un decreto ministeriale del 1994, una legge del 2000 e soprattutto riproporrebbe contenuti già bocciati dal Tar Sardegna nel 2009». In altre parole, «la delibera, nonostante questi precedenti, obbligherebbe i fisioterapisti a utilizzare di nuovo gli strumenti tecnologici solo in presenza del medico fisiatra», mentre «la legislazione in vigore prevede per le professioni sanitarie la collaborazione con un medico al momento della diagnosi e invece una completa autonomia nelle terapie, anche per la crescente complessità dei percorsi formativi cui sono sottoposte le professioni sanitarie». La medicina, ricorda Ganau nell’interrogazione, «è sempre più un lavoro di equipe multiprofessionali, ma evidentemente c’è ancora qualcuno, con l'assessorato alla sanità che gli dà ascolto, che pensa a riproporre un modello medicocentrico superato, da tempo». La Giunta, prosegue il capogruppo del Pd, «a questo punto deve ritirare, in tempi rapidi, una delibera che oggi costringerebbe decine di studi fisioterapici a bloccare l’attività, riportando indietro di 15 anni le lancette dell'orologio. Sarebbe dunque cosa giusta evitare una sicura bocciatura dopo il ricorso già annunciato delle associazioni dei fisioterapisti. Se poi, invece, questa delibera fosse stata frutto solo di un errore da parte degli uffici dell'assessorato alla sanità, è importante aver segnalato l’incongruenza con tempestività».