La Nuova Sardegna

Un esercito di fantasmi: in Sardegna 906 persone sono scomparse

Silvia Sanna
Un esercito di fantasmi: in Sardegna 906 persone sono scomparse

Si allunga l’elenco di chi svanisce senza lasciare traccia: ogni anno 20 in più

01 marzo 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Fantasmi, svaniti nel nulla. Spariti da un momento all’altro, senza lasciare traccia. Un esercito che si ingrossa di anno in anno, come il carico di angoscia da parte dei familiari. Che continuano a cercarli, a caccia di indizi, di segni che possano aiutare a capire che cosa sia successo. Poi a un certo punto tanti si arrendono, ma nessuno si rassegna: la speranza di riabbracciare i propri cari resta nel cuore, insieme al sogno di saperli felici lontano. Sono 906 le persone scomparse in Sardegna: 19 in più rispetto a un anno fa, più di un nuovo fantasma al mese.

A dirlo è la relazione del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Giuliana Perrotta: presentata qualche giorno fa, la relazione traccia un quadro allarmante che riguarda l’intero territorio nazionale, con alcune regioni più colpite di altro dal fenomeno e un numero in costante crescita: sono 61.036 le persone che mancano all’appello, di cui 9.959 italiani e 51.077 stranieri. Circa due terzi sono minorenni, 15mila i maggiorenni, circa 1600 gli over 65. Quasi tutti maschi, bassissima la percentuale di donne, in Italia e anche in Sardegna. Nella nostra isola agli scomparsi, un terzo dei quali è italiano, si aggiungono 33 cadaveri senza nome: persone la cui identità non è stata mai stabilita, 15 delle quali recuperate in mare. I numeri preoccupano, perché dimostrano quanto può essere facile sparire senza lasciare traccia. Negli ultimi mesi i casi si sono moltiplicati, in particolare nel sud dell’isola. Dove sono ancora in corso da ottobre le ricerche di Cristian Farris, il ciabattino di Orroli svanito nel nulla nell’ottobre scorso. Mentre a Dolianova da settimane gli investigatori sono alla ricerca dei fratelli Davide e Massimiliano Mirabello, originari di Vibo Valentia in Calabria: la Procura indaga per duplice omicidio e ha iscritto nel registro degli indagati i due vicini dei casa, padre e figlio.

In molti casi purtroppo non si cercano persone vive ma cadaveri. Per esmepio gli inquirenti hanno pochi dubbi per quanto riguarda Stefano Masala, il 29enne di Nule sparito la sera del 7 maggio 2015 dal suo paese a bordo della Opel Corsa del padre. La cronaca terribile delle successive ore si spostò a Orune, dove un ragazzo di 19 anni, Gianluca Monni, venne ucciso mentre aspettava l’autobus per andare a scuola a Nuoro. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, gli assassini viaggiavano sulla Opel di Stefano Masala. E il ragazzo attirato in una trappola sarebbe poi stato fatto sparire essendo un testimone scomodo. A due anni prima, era il luglio del 2013, risale invece la misteriosa sparizione di Irene Cristinzio, un’insegnante che quella mattina uscì dalla sua casa a Orosei per fare la consueta passeggiata e non vi fece più ritorno. Le ricerche da parte dei familiari, così come i loro appelli sulla stampa e sulla tv, non si sono mai interrotte. Qualche mese prima a sparire era stato Michele Peragallo, un ex poliziotto che il 2 febbraio del 2013 lasciò la sua casa di Stintino e andò a vedere il mare. Lì, sulla riva, lo notarono due persone. Poi, più nulla. Anche in questo caso gli amici, i colleghi e i familiari non si sono mai arresi. Le ricerche in questi tre anni sono andate avanti senza sosta, accompagnate da una speranza sempre più flebile.

Ancora più indietro bisogna andare per ricordare la vicenda di Piero Mulas, imprenditore di Bono scomparso nel 2010. Sparì durante un viaggio verso il Cagliaritano, era in auto con un compaesano al quale voleva vendere un supermercato. L’altro venne ritrovato svenuto e pieno di lividi a Cagliari: raccontò di essere stato aggredito da tre uomini mascherati. Mulas invece non è mai tornato a casa. Da allora anche lui è diventato un fantasma.
 

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative