La Nuova Sardegna

Saras, utile in forte calo investimenti confermati

di Giuseppe Centore
Saras, utile in forte calo investimenti confermati

Le incertezze sui mercati mondiali dovuti al virus lasciano prevedere turbolenze L’obiettivo: una centrale per produrre 400 megawatt da eolico e fotovoltaico

03 marzo 2020
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CAGLIARI. La Saras chiude il 2019 con una considerevole riduzione dell’utile, che passa da 140 a 26 milioni di euro. Il titolo in borsa paga la presentazione del bilancio dello scorso anno e perde a fine seduta oltre il 3 per cento. Ma non sono questi i numeri più significativi dei conti dello scorso anno approvati ieri dal consiglio di amministrazione presieduto da Massimo Moratti.

Dal bilancio e dal piano industriale per il triennio, emerge comunque una società solida, industrialmente e finanziariamente, che sta riposizionandosi sui mercati e punta a incrementare la produzione di olio combustibile a basso tenore di zolfo, che dovrebbe coprire a regime la totalità dei carburanti per motori marini distillati in raffineria.

Saras ha chiuso il 2019 con ricavi per 9,6 miliardi (-10% rispetto al 2018), un valore della produzione di 252 milioni (anche qui in calo del 40%), una posizione finanziaria netta positiva per 30 milioni (merito anche dei 431 milioni di liquidità nella casse aziendali) e un utile ridotto a 26 milioni. È il segmento della raffinazione a ridurre di molto l’attivo di Saras: infatti questo settore ha chiuso il 2019 con una perdita di 68 milioni (che va confrontata con un utile di 77 milioni nel 2018). A tenere i conti in nero anche il segmento di generazione elettrica, che pur in calo ha generato un valore della produzione superiore ai 150 milioni. La parte più interessante della relazione la produzione di energia, quella in essere e quella che sarà. Già lo scorso anno Saras ha aggiunto 9 turbine al suo impianto eolico di Ulassai, ma molte altre sono previste dal piano di investimenti. Dei cinque obiettivi per il nuovo piano industriale uno è espressamente dedicato a «massimizzare le opportunità offerte dalla transizione energetica attraverso un piano per lo sviluppo di nuova capacità rinnovabile». In sostanza Saras punta a realizzare nel triennio 400 nuovi megawatt di energia da eolico e fotovoltaico con nuovi impianti per 60 milioni che saranno realizzati non solo nell’isola. L’obiettivo dichiarato è arrivare al 2021, anno delicato per i conti energetici Saras, con un nuovo sistema produttivo energetico locale: un quarto dell’energia oggi interamente consegnata al gestore della Rete a tariffa incentivata rimarrà in Saras e servirà all’autoproduzione. La centrale verrà considerata una unità di conversione della raffineria e la sua produzione, depurata dalla quota utilizzata da Saras stessa, per 400 megawatt verrà messa sul mercato elettrico. Nei prossimi 3 anni oltre 700 milioni di euro verranno investiti nel sito di Sarroch. Ma su tutti questi numeri incombe un possibile scenario di recessione, da Coronavirs, che potrebbe far crollare la domanda di prodotti raffinati per il 2020. Per fortuna di Saras la raffineria ha di fronte, come ha detto Moratti, un continente carente di infrastrutture ma previsto in grande crescita: l’Africa.

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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