La Nuova Sardegna

Stella torturata e bruciata cagnetta preda del branco

di Stefania Vatieri
Stella torturata e bruciata cagnetta preda del branco

Lula, i ragazzini l’hanno legata, bastonata e infine cosparsa di benzina  L’animale è vivo per miracolo. L’associazione Leidaa: punire i responsabili

04 marzo 2020
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LULA. L’hanno fatta uscire dal cancello di casa per poi legarla e seviziarla con il fuoco. Non importa quale sia stata l’assurda motivazione che ha spinto qualche giorno fa un gruppo di ragazzini di Lula a legare e torturare una povera cagnetta, bruciandole il muso, gli occhi e le zampe e lasciandola poi agonizzante in mezzo a un vicolo. Stella, questo il nome della sfortunata cagnolina, è viva per miracolo, ma la cattiveria con cui le si sono scagliati contro forse per gioco, per noia o divertimento è inspiegabile.

Una vergognosa vicenda che affiora tra l’indignazione di alcuni abitanti del piccolo paese barbaricino che chiedono a gran voce giustizia per ciò che ha dovuto subire la povera cagnolina Stella.

Il fatto si è consumato nel tardo pomeriggio di sabato quando un gruppo di ignoti ha aperto il cancello del cortile dove la cagnolina scorrazzava liberamente. L’ignaro animale è stato poi portato lungo le vie meno battute del paese per essere barbaramente torturato e ridotto in fin di vita a colpi di bastone. Non soddisfatti l’hanno poi cosparsa di benzina e le hanno dato fuoco. La piccola cagnetta, agonizzante è riuscita a tornare a casa dai suoi padroni, che per il momento preferiscono non commentare l’accaduto.

Questo è l’ennesimo e terribile episodio di violenza sugli animali, che da qualche tempo sta prendendo piede sempre più frequentemente non solo nel territorio barbaricino, ma nell’intera isola. La stessa identica sorte infatti era toccata circa un anno fa al piccolo Fuego, il cucciolo bruciato vivo a Sassari nelle campagne di Monte Bianchinu. Il cane era stato trovato agonizzante da una signora che abita lì vicino. Anche per lui nessuna pietà : alcune persone lo hanno legato con un laccio al collo per torturarlo e bruciargli occhi, zampe, muso e schiena e buttarlo poi sul ciglio della strada come se fosse un rifiuto.

«Purtroppo è necessario cambiare la mentalità ma sopratutto è doveroso applicare le leggi – commenta Bonaria Urgu , responsabile provinciale della Leidaa, Lega italiana difesa animali e ambiente – Non ero a conoscenza di questa vicenda, ma non mi sorprende perché fatti del genere sfortunatamente sono sempre accaduti, accadono e continueranno a succedere, almeno fino a quando gli animali verranno considerati alla stregua di oggetti». E ancora: « Ci facciamo portavoce di tutte le persone che amano gli animali e che chiedono a gran voce che le leggi vengano applicate e modificate affinché – conclude Bonaria Urgu – gli animali vengano riconosciuti come esseri senzienti».

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