La Nuova Sardegna

Dopo il caldo, la grandine: coltivazioni in ginocchio nel sud dell'isola

di Antonello Palmas
Dopo il caldo, la grandine: coltivazioni in ginocchio nel sud dell'isola

Colpita una vasta area intorno a Cagliari, rovinati colture ortive e frutteti. Coldiretti: «Era quello che si temeva». E c’è anche il rischio gelate e nubifragi

10 marzo 2020
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CAGLIARI. Quello che gli agricoltori sardi temevano si è già verificato nel Cagliaritano. Una grandinata improvvisa e violenta si è abbattuta nel pomeriggio di sabato scorso sui Comuni di Sinnai, Maracalagonis, Quartucciu e Quartu Sant’Elena, imbiancando campagne e strade, ma soprattutto provocando gravi danni ai campi. Ci sta che in questo periodo possano verificarsi simili manifestazioni meteo, ma il problema è che trovano una campagna già in fiore, come non dovrebbe essere. Lo strano “inverno primaverile” che ha caratterizzato i primi mesi del 2020 ha fatto sì che l’agricoltura isolana sia avanti coi tempi di circa un mese e il temuto ritorno a temperature e precipitazioni più tipiche di marzo ha presentato il conto: a pagarne le conseguenze nell’area colpita sono state in particolare le colture ortive (finocchi, fave, verdure a foglia e patate novelle) ma anche le piante da frutta e le vigne, fa sapere Coldiretti Sardegna.

Nel frattempo sono diverse le colture che si sono svegliate in anticipo: hanno germogliato il melograno, i mandorli, le pesche, le susine e le albicocche, a rischio anche le viti. Qualunque variazione termica o idraulica violenta in questo momento sarebbe irreparabile. I carciofi poi hanno maturato con troppo anticipo, provocando un crollo dei prezzi,

«Era quello che temevamo – afferma il presidente di Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas – la falsa primavera di gennaio e febbraio, oltre ad un risveglio anomalo, espone la natura agli eventi atmosferici invernali che sono sempre dietro l’angolo. È stato il caso di sabato. La grandinata non è stata diffusa, ma si è verificata oltre che nelle campagne della striscia che porta da Sinnai a Quartu Sant’Elena, anche nel Sarrabus, anche se qui ha avuto un impatto minore sull’agricoltura. Già da domenica e questa mattina abbiamo ricevuto diverse telefonate dai soci che denunciavano dei danni nei propri campi. Sarà nostra cura segnalarli ai Comuni di competenza per avere dove possibile il riconoscimento dei danni».

E proprio questo è un altro aspetto che fa paura: negli ultimi riuscire a ottenere il ristoro per i danni causati dagli eventi atmosferici eccezionali è stata un impresa, basti dire che le domande relative a quelli del 2017 fanno parte dell’enorme monte di pratiche inevase per le quali si sta creando una task force in Argea. Ma nel frattempo le aziende che hanno atteso inutilmente la liquidità si sono trovate in enormi difficoltà. Così notizie come quella della grandinata di sabato fanno venire i brividi. D’altronde i meteorologi avevano avvisato: i valori termici sopra la media sulla superficie del mare possano provocare fenomeni estremi come nubifragi e grandinate, in grado di distruggere in pochi minuti il lavoro e le speranze di una stagione, così come le gelate notturne. Fenomeni che è anche difficile prevedere nella loro manifestazione e nella loro intensità. È successo a Cagliari, si spera che sia stato un episodio isolato.

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