La Nuova Sardegna

Trasporti, Air Italy e Alitalia emergenze dimenticate

Trasporti, Air Italy e Alitalia emergenze dimenticate

Va avanti la procedura di licenziamento per la compagnia di Olbia. Ma non si parla più di una possibile soluzione per la società in liquidazione

11 marzo 2020
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SASSARI. Il coronavirus rischia di fare due vittime illustri. Air Italy e Alitalia. L'epidemia ha cancellato da tutti i media le due vertenze, che procedono parallele verso il precipizio. Perché Alitalia è in caduta libera da tempo. Era già in condizioni critiche prima dell'arrivo del Coronavirus perdeva un milione di euro al giorno. E viaggia grazie a una serie di prestiti ponte che servono solo per tenere in vita una compagnia che affonda. Tutte le aziende che potevano in qualche modo contribuire al salvataggio e al rilancio di Alitalia si sono sfilate. L'unica via resta la nazionalizzazione della compagnia, che sembra una prospettiva davvero complicata da realizzare.Air Italy. Ancora più strategica è la partita di Air Italy. Per prima cosa il vettore che da sempre collega la Sardegna con il resto della penisola ha un ruolo chiave nel sistema dei trasporti isolano. C'è anche l'aspetto sociale che giorno dopo giorno diventa sempre più cruciale. I 1450 dipendenti sono sempre più in bilico. Di questi quasi 600 sono sardi e il distretto aereonautico a Olbia è una delle voci chiave dell'economia del territorio.

Air Italy è anche uno dei pilastri del sistema turistico isolano. Alisarda era nata per portare i turisti in Sardegna e da sempre ha mantenuto questa sua vocazione. Ma ha da sempre garantito ai sardi la possibilità di non restare intrappolati nella loro isola. Tutti aspetti che rischiano di essere cancellati. Un rischio che diventa sempre più realtà. La procedura di licenziamento è stata avviata dai liquidatori dell'azienda. È stato fissato anche un incontro in videoconferenza con i sindacati il 12 marzo. L'iter è stato avviato il 3 marzo e dopo 75 giorni i dipendenti saranno licenziati. I sindacati restano al tavolo ministeriale e hanno portato avanti richieste precise al governo su questo punto.

«Abbiamo convenuto - spiega il segretario della Cgil Trasporti Arnaldo Boeddu - con la Ministra De Micheli il rifinanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo in maniera che, il settore, possa avere gli ammortizzatori sociali per superare questa fase di emergenza. Chiaramente resta sempre ferma la richiesta alla ministra De Micheli di emanare il decreto per i lavoratori AirItaly in maniera che anche loro possano usufruire dell'integrazione salariale prevista dal Fondo così per gli altri lavoratori del settore».

Ma se i sindacati cercano di gestire questa complicata fase di transizione, c'è l'aspetto industriale. La Regione cerca di trovare una soluzione per non far sparire Air Italy. Ma la volontà dei due soci sembra evidente. Alisarda da subito si è defilata da un'azienda che ha prodotto 300 milioni di euro di buco in un anno. Qatar airways ha avuto una linea più altalenate. Sembrava quasi disposta a supportare l'ingresso della Regione nel capitale. Salvo poi gelare le speranze di Solinas che aveva a lungo lavorato per creare una società con la Regione Sicilia e Lombardia per salvare Air Italy e trasformarlo in un vettore domestico. Ma da qualche settimana ogni alternativa alla liquidazione della società e al licenziamento collettivo di tutti i dipendenti sembra non esistere più.

I sindacati lavorano per ottenere gli ammortizzatori sociali, che somigliano a un palliativo a un malato terminale. Il governatore in questi giorni è concentrato sul Coronavirus e sembra complicato sperare che qualcosa possa cambiare in tempi brevi. Anche l'emergenza continuità territoriale, che dal 16 aprile non sarà più coperta da Air Italy su Olbia per Roma e Milano, è diventata una questione quasi irrilevante in un'isola in emergenza sanitaria.A rimetterci nell'immediato saranno i dipendenti, ma nel periodo lungo sarà tutta la Sardegna a essere più povera e debole senza la sua compagnia di bandiera. (l.roj)

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