La Nuova Sardegna

Edili: no alle chiusure ma regole ferree

Edili: no alle chiusure ma regole ferree

Fillea, Filca e Feneal: rispetto dei protocolli essenziale per continuare a lavorare

18 marzo 2020
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CAGLIARI. Niente provvedimenti drastici, si deve continuare a lavorare nel settore delle costruzioni: lo dicono i segretari regionali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, Erika Collu, Vincenzo Sanna e Marco Foddai, precisando però che «la salute deve essere la priorità: siamo pronti a chiedere lo stop delle attività non in regola con le prescrizioni per contenere il contagio da coronavirus». Con una richiesta urgente alla Regione: accogliere al più presto le sollecitazioni delle sigle confederali per arrivare a un'intesa quadro tra rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese per affrontare questa emergenza generalizzata. «Questo momento richiede da parte di tutti, a partire da istituzioni e imprese, la massima assunzione di responsabilità per frenare il contagio – dicono i sindacati degli edili, prendendo atto della posizione dell'associazione nazionale costruttori (l'Ance ha chiesto al Governo un provvedimento di sospensione dei cantieri edili) e della richiesta del governo a tutte le stazioni appaltanti di una ricognizione sullo stato dei cantieri pubblici. «La carenza dei dispositivi di sicurezza per tutte le attività che vedono i lavoratori operare fianco a fianco è una questione da risolvere immediatamente, perché sulla salute non sono ammessi errori» dicono Fillea, Filca e Feneal: «Se non sarebbe sostenibile una chiusura indiscriminata (alcune lavorazioni sono necessarie per mantenere i servizi per il Paese e la nostra Regione), d’altra parte occorre che in tutti i luoghi dove si continua a lavorare si recepiscano i contenuti del protocollo firmato da parti sociali e governo nazionale, ottimo strumento per contemperare l'inderogabile necessità di garantire la salute e il mantenimento dei livelli occupazionali e il reddito di tutti i lavoratori, con priorità ai servizi essenziali di manutenzione, mobilità delle merci, servizi sanitari e di assistenza». (a.palm.)

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