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Becciu ai fedeli: scienza e tecnica doni di Dio che ci salveranno

SASSARI. «Di punto in bianco la nostra esistenza è totalmente cambiata e ci porta a riflettere sul senso stesso della vita e sui valori che veramente contano». Anche dal Vaticano il cardinale Angelo...

27 marzo 2020
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SASSARI. «Di punto in bianco la nostra esistenza è totalmente cambiata e ci porta a riflettere sul senso stesso della vita e sui valori che veramente contano». Anche dal Vaticano il cardinale Angelo Becciu segue le vicende che riguardano la Sardegna stretta «nella morsa della calamità del coronavirus che sta portando in ogni casa – scrive il porporato – giorni difficili perché sono in gioco la salute (fino alla morte), la contagiosità fra familiari, la limitazione della libertà, gravi difficoltà economiche, l’incertezza del domani...». Il prefetto della congregazione per le cause dei Santi avrebbe dovuto presiedere mercoledì scorso i festeggiamenti per il 650° dell’arrivo miracoloso della Madonna di Bonaria, e portare nell’occasione il messaggio scritto da Papa Francesco, poi reso noto dall’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi. «Questo momento veramente tragico, che richiede lo stare dentro le mura domestiche, ci invoglia a riscoprire –dice il cardinale in un messaggio inviato a«La Voce del Logudoro», il giornale della sua diocesi d’origine – l’importanza del rapporto con Dio e della preghiera e nello stesso tempo a fare gesti di solidarietà». Il fatto che l’uomo sia vittima di un’entità microscopica –aggiunge Becciu, intervistato dal direttore del settimanale don Gianfranco Pala – rappresenta «un bagno di umiltà che ci farà bene e dovrà portarci ad ammettere chela scienza non ci dà il controllo assoluto dell’universo, seppure sarà proprio essa a trovare i rimedi per contenere la malattia e – speriamo presto – per vincerla» definendo scienza e tecnica « un dono meraviglioso di Dio per l’uomo». A quei credenti che considerano la pandemia una punizione divina, che concepiscono Dio, secondo una mentalità ancorata all’Antico Testamento, come un essere vendicativo, il cardinale ricorda che «Gesù Cristo sulla croce ci ha resi persone libere, serene, ci ha salvato dal tormento del ricordo dei nostri peccati e ha dato valore alle nostre sofferenze fisiche e spirituali». (mario girau)

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