La Nuova Sardegna

In cella un 68enne per l’omicidio del pensionato

di Giancarlo Bulla
In cella un 68enne per l’omicidio del pensionato

Maracalagonis: in casa dell’arrestato pistola e munizioni Giuseppe Pintore, 82 anni, è stato ammazzato il 6 marzo

27 marzo 2020
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MARACALAGONIS. Svolta nelle indagini per l’omicidio di Giuseppe Pintore, il pensionato di 82 anni originario di Villanova Monteleone e residente dal 2008 a Maracalagonis avvenuto la mattina del 6 marzo nelle campagne del paese. Nella tarda serata di mercoledì gli agenti della squadra mobile della questura di Cagliari e del commissariato di Quartu guidati dal primo dirigente Roberto Pititto, hanno fermato Salvatore Mameli, un pensionato 68enne di Maracalagonis sospettato dell’omicidio. Mercoledì mattina, nell’abitazione del fermato gli agenti hanno rinvenuto una pistola tipo revolver calibro 32 “Smith & Wesson, matricola 755, priva di munizioni. L’arma da sparo, avvolta in un panno, era custodita nella camera da letto all’interno di un comodino. Nel balcone, inoltre, hanno trovato, avvolte in un fazzoletto di carta tipo Scottex, occultate all’interno dello scaldino a gas, quattro cartucce calibro 7,65. Nel medesimo balcone i militari hanno rinvenuto un gilet smanicato mimetico, un maglione modello militare verde, un pantalone di velluto e due paia di scarpe di pelle nera. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro perché ritenuto utile per le indagini inerenti l’omicidio di Giuseppe Pintore.

Il corpo del pensionato privo di vita, colpito alla nuca da due colpi di pistola, così come accertato dall’anatomopatologo Roberto Demontis, esplosi quasi sicuramente da distanza ravvicinata, era stato trovato all’interno della sua Suzuki di colore grigio, posteggiata in una piazzola sterrata. Secondo attendibili indiscrezioni la pistola e le cartucce sequestrate sarebbero compatibili con quelle del delitto. Salvatore Mameli al termine delle formalità di rito, così come disposto dal pm Emanuele Secci, è stato accompagnato nella casa circondariale di Uta. Il fermo di Mameli, difeso dagli avvocati di fiducia Stefano Piras e Patrizia Orrù, dovrà essere valutato dal gip Massimo Poddighe al termine dell’interrogatorio di garanzia che avverrà questa mattina in video conferenza a causa delle misure disposte per arginare il diffondersi del covid 19. Il pm Emanuele Secci chiederà al gip la convalida del provvedimento di fermo. Gli avvocati difensori, invece, la remissione in libertà.

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