La Nuova Sardegna

Sardi all’estero, sos dall’Australia

Sardi all’estero, sos dall’Australia

L’appello di un giovane di Uri: «Viviamo in strada». Bloccati i traghetti dalla Sicilia

30 marzo 2020
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SASSARI. Lontani geograficamente ma vicini nell’emergenza dettata dalla pandemia. La situazione più complicata è quella che stanno vivendo i sardi bloccati in Australia, un po’ per l’enorme distanza con la Sardegna e un po’ per le condizioni di vita che gli si prospettano a causa della chiusura di molte attività a causa del Covid-19. L’appello lo lancia Manuel Massa, di Uri: «Sono solo uno dei tanti ragazzi sardi bloccati in Australia – spiega – e qua la situazione è drammatica. Abbiamo perso il lavoro, tutti, e alcuni di noi sono già costretti a vivere in strada. Non abbiamo notizie dall’Italia e il governo australiano non si preoccupa di noi. Io ho provato con l’ambasciata italiana a Sidney, che mi ha consigliato di fare un biglietto aereo e andare via ma i costi sono esorbitanti e non possiamo sostenerli anche perché poi i voli vengono puntualmente cancellati, dunque c’è il rischio di pagare biglietti che non verranno utilizzati». Si parla di decine di migliaia di euro a biglietto. Cifre astronomiche, soprattutto per chi non lavora da settimane. Manuel ha aperto una colletta virtuale sul sito Gofoundme (help for italians stuck in Autralia), nella speranza di riuscire a raggiungere la cifra necessaria per i biglietti. Sempre al di là del mare, ma molto più vicino, sono bloccati diversi altri sardi. Anche partire dalla Sicilia è diventato quasi impossibile. «Dovevamo rientrare sabato 28 e avevamo tutte le autorizzazioni, compresa quella regionale – spiega un sardo bloccatoa Palermo – . Il 25 ci era stata confermata la partenza dalla stessa Tirrenia, quindi sabato ci siamo presentati all’imbarco come da programma ma la nave non c’era, tutte le partenze erano state cancellate. Dalla Sicilia non si esce, anche se autorizzati al rientro. Faremo un tentativo il prossimo sabato visto che la tratta Palermo-Cagliari è attiva solo una volta a settimana. Nella speranza che lo Stato o le Regioni riescano a risolvere questa situazione al più presto questa situazione». Continuano, dunque, le situazioni di estrema emergenza vissute dalle persone che si trovano lontano dalla Sardegna senza lavoro, senza soldi e senza un’abitazione in cui stare. Situazioni destinate a peggiorare se prorogate nel tempo e, per questo, da risolvere quanto prima.

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