La Nuova Sardegna

Ecco i soldi per la spesa: trecento euro a famiglia

di Silvia Sanna
Ecco i soldi per la spesa: trecento euro a famiglia

I beneficiari: 40mila nuclei. L’importo più basso a Baradili, il più alto a Sassari

31 marzo 2020
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SASSARI. Pochi minuti dopo l’annuncio da parte del presidente del Consiglio Conte, i telefoni dei sindaci hanno iniziato a squillare. Una sola domanda, ripetuta centinaia di volte da sabato sera: quando potrò avere il bonus per la spesa? I telefoni roventi danno la misura dell’emergenza: in Sardegna, come nel resto d’Italia, c’è un’ampia platea di persone bisognose messe in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Sono i nuovi poveri – o meglio, come ci auguriamo, i “momentaneamente” poveri – colpiti nel conto in banca dalla serrata delle attività e degli uffici, dalla fine anticipata dei contratti di lavoro e dalla chiamata, vedi gli stagionali, che non è mai arrivata. Un mese di paralisi dell’economia segnato da sole uscite e zero entrate: la conseguenza è che mancano i soldi persino per fare la spesa. I 400 milioni stanziati dal governo (attraverso la protezione civile) per l’emergenza alimentare cercheranno di mettere una pezza: è chiaro che si tratta di una misura temporanea, considerata anche l’esiguità delle risorse. Nella ripartizione tra i 7904 comuni italiani, i 377 dell’isola riceveranno complessivamente 12.551.726,44 euro: saranno utilizzati per erogare bonus spesa, con modalità che saranno stabilite dai servizi sociali sulla base delle priorità. L’obiettivo è aiutare il più possibile, garantendo la massima riservatezza ai beneficiari. Il numero ipotizzato è di circa 40mila nuclei familiari.

Gli importi. La divisione dei 12.5 milioni è fatta sulla base di due criteri: la quota A, pari all’80%, è legata al numero degli abitanti; la quota B, pari al rimanente 20%, è data dalla differenza tra reddito comunale procapite e reddito medio nazionale procapite, con il 2017 come anno di riferimento. La Sardegna, appare quasi scontato dirlo, su questa voce è sempre indietro rispetto alla media italiana. Per quanto riguarda gli importi minimi e massimi, in testa c’è Sassari: il comune capoluogo del Nord Sardegna riceverà 821.523,79 euro (di cui 151.602,82 quota b), settemila in più rispetto a Cagliari che avrà 814.587,36: in quest’ultimo caso la somma è legata interamente al numero di abitanti perché evidentemente nel 2017 il reddito pro capite era in linea con quello medio nazionale. L’importo più basso è invece quello che spetta a Baradili, il comune dell’Oristanese che con i suoi 82 abitanti è il più piccolo della Sardegna: la cifra stanziata è 720,23 euro. Segue Monteleone Rocca Doria (Sassari) con 99 abitanti e risorse per 929,95 euro. Sono invece 1352,78 gli euro che spettano a Semestene, 144 abitanti nel Sassarese.

I beneficiari. I bonus andranno solo a chi ha bisogno: cioè alle categorie di lavoratori che sono state obbligate a fermarsi per lo stop alle attività, agli autonomi e a chi si è visto cancellare un contratto a termine già firmato. Esclusi naturalmente gli statali e i dipendenti delle aziende che hanno continuato a lavorare e a garantire gli stipendi. Se le cifra erogata venisse divisa tra tutti i residenti a ogni sardo spetterebbero circa 7 euro: l’obiettivo è garantire invece un bonus di circa 300 euro a ogni nucleo familiare.

Gli esclusi. Saranno automaticamente esclusi i beneficiari di altre forme di sussidio: reddito di cittadinanza (41mila nuclei familiari), Reis (28mila) o Naspi. Sulle modalità di erogazione sono in campo varie ipotesi: dal bonus spesa da utilizzare direttamente al supermercato, al bonifico della cifra sul conto corrente sino a una speciale tessera. Saranno i servizi sociali e le associazioni del terzo settore a mettere insieme una lista di bisognosi, la maggior parte dei quali non figurava negli elenchi delle persone già assistite dai Comuni. Anche per questo, è considerato fondamentale tutelare la riservatezza dei beneficiari, i cosiddetti “momentaneamente” poveri che sperano di buttarsi molto in fretta questo periodo terribile alle spalle.

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