La Nuova Sardegna

Stop a vacanze ed eventi la stagione rischia il ko

di Alessandro Pirina
Stop a vacanze ed eventi la stagione rischia il ko

L’albergatore Datome: «Senza un numero adeguato di ospiti non si può aprire» Aprile e maggio sono ormai persi, ma anche i mesi estivi sono compromessi 

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SASSARI. Quattro matrimoni saltati, un grande evento cancellato, una stagione che difficilmente partirà prima di fine giugno e l’impossibilità di garantire il posto di lavoro a tutto il personale. Tullio Datome traccia un bilancio dell’albergo di famiglia, il Gabbiano azzurro di Golfo Aranci, nel pieno dell’emergenza coronavirus. Un bilancio che non si discosta da quello del resto delle strutture ricettive dell’isola. Il turismo, che già doveva fare i conti con l’incognita trasporti, è uno dei settori più colpiti dalla peste del nuovo millennio. La stagione è compromessa, ora bisognerà cercare di salvare il salvabile, ma tutto dipenderà da quando verrà messo in calendario il ritorno alla normalità. Per ora rinviato a data da destinarsi. «Noi quest’anno saremmo dovuti partire a maggio perché avevamo programmato dei lavori – racconta Datome –. Poi a inizio gennaio è arrivata la richiesta per avere l’hotel in esclusiva per un grande evento ad aprile. A quel punto avevano deciso di aprire per Pasqua. Invece, proprio quella prenotazione è stata la prima saltare, il primo segnale concreto di quello che sarebbe venuto dopo». Da quel momento infatti è stato un susseguirsi di cancellazioni, con i più ottimisti che hanno rinviato la vacanza o addirittura le nozze a fine estate. «Erano quattro i matrimoni in programma, uno lo abbiamo spostato, gli altre sono saltati. Anche perché due coppie erano straniere, una inglese e l’altra svizzera, e riorganizzare il tutto - con almeno una cinquantina di invitati in arrivo dall’estero - non era possibile». E hanno iniziato ad arrivare anche le disdette delle prenotazioni per le vacanze.

Tra l’altro, la stagione che ai più appariva in salita per il problema trasporti, era invece positiva per Datome, terza generazione di una famiglia impegnata nel settore alberghiero e fratello del supercampione Gigi, capitano della Nazionale italiana di basket e stella dei turchi del Fenerbahce. «Noi lavoriamo prettamente con un mercato straniero e il problema della continuità è legato soprattutto ai voli nazionali. Dunque, non stava incidendo più di tanto. Anzi, rispetto allo scorso anno le prenotazioni erano in aumento. Invece, dal 25 febbraio c’è stato un blocco totale. Ora se ne arriva una alla settimana siamo contenti, ma nel frattempo sono state cancellate tutte le prenotazioni di aprile. E anche maggio è compromesso e giugno è a forte rischio. È tutto molto in dubbio, anche perché neanche noi sappiamo cosa succederà. E più si va avanti e più siamo in ritardo per partire». Fattore questo che andrà inevitabilmente a influire sulla occupazione, perché non sarà possibile garantire i livelli delle scorse stagioni. «Da noi ci sono 5 persone che lavorano tutto l’anno, il resto sono stagionali – spiega Datome –. Il nostro staff va da 40 persone in bassa stagione a 65 in alta. Sicuramente quest’anno a maggio 35 persone non potranno essere impiegate in albergo, non so come sarà giugno. Ma secondo me tutto sarà ridimensionato. Se a luglio avremo solo la metà delle stanze occupate avremo bisogno di meno personale. Ad oggi abbiamo perso circa il 30 per cento delle prenotazioni». E anche i 25 milioni di euro stanziati dalla Regione rischiano di non essere sufficienti. «Ovviamente qualsiasi aiuto va visto positivamente, ma non credo possa bastare. Un hotel può aprire solo se c’è un numero adeguato di ospiti, non può rischiare di andare sotto. Bene i contributi che abbattono il costo del personale, ma se mancano i turisti queste forme qua servono a poco. Diventa inutile dare incentivi su assunzioni che non faresti. Senza contare che un hotel come il nostro, che è un 4 stelle, deve garantire determinati standard qualitativi e se non può farlo rischia di non aprire». E per il dopo Datome vede un’altra incognita legata ai trasporti. «In questi mesi molte compagnie hanno annullato tutti i voli non tanto per una questione sanitaria ma perché non c’erano prenotazioni. Il rischio grosso è che in Sardegna si presenti questa situazione. Ma ci sarà l’interesse delle compagnie a mettere le rotte per l’isola se non ci sarà un numero sufficiente di turisti?».

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