La Nuova Sardegna

Isolamento, gli effetti sui bambini

Isolamento, gli effetti sui bambini

Ifos e Uninettuno svelano i rischi della clausura sulla psiche dei più piccoli

01 aprile 2020
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SASSARI. L’attenzione è rivolta verso altre fasce d’età, quelle più vulnerabili dal Covid-19. Per loro non ci sono alternative o deroghe: devono stare in casa. Come tutti e come è giusto che sia. Purtroppo, però, costringere un bimbo tra i 4 a e i 10 anni a rinunciare per un lungo periodo alla socialità, alla bicicletta, al pallone e alle corse con gli amichetti potrebbe generare conseguenze. E pensare che i bimbi più esposti siano le classiche “pesti” che mettono a ferro e fuoco salotti e balconi, è un errore. Anzi, riconoscere i segni del trauma “da quarantena” nei bambini che sembrano adattarsi meglio alle nuove condizioni è il passaggio più complicato. Le dimensioni del problema sono state indagate dall’Ifos - Centro studi per la famiglia con la collaborazione dello psicologo Luca Pisano e del professore Luca Cerniglia dell’Università Uninettuno, che hanno curato una ricerca che ha coinvolto 5989 genitori residenti in Sardegna. Dall’analisi dei dati è emerso con chiarezza che durante il primo mese di quarantena la pandemia ha avuto un importante effetto sulla psiche dei bambini. Un bambino su quattro (26,48%) ha manifestato il sintomo regressivo della richiesta di vicinanza fisica ai genitori durante la notte e quasi uno su cinque (18,17%) paure che prima non aveva mai avuto. Metà dei bambini (53,53%) ha manifestato più irritabilità, intolleranza alle regole, capricci e richieste eccessive, e uno su cinque cambiamenti di umore (21,17%) e problemi del sonno tra cui difficoltà di addormentamento, agitazione e risvegli frequenti (19,99%). Uno su tre (34,26%) nervosismo nei confronti della pandemia quando in casa o in Tv si parla del Covid-19 oppure per via delle restrizioni. Quasi uno su tre (31,38%) è sembrato più calmo e tranquillo e uno su due (49,57%) più saggio e riflessivo. Quasi tutti (92.57%) sono sembrati in grado di adattarsi alle restrizioni determinate dalla pandemia anche se uno su due (43,26%) è apparso maggiormente svogliato rispetto alle attività che svolgeva prima della pandemia. Tra i bimbi che hanno mostrano maggiore capacità di adattamento un bambino su due (51,27%) ha anche manifestato maggiore irritabilità, intolleranza alle regole, capricci e richieste eccessive. Uno su tre (32,09%) tra quelli che presenta maggiore irritabilità manifesta anche sintomi regressivi, come la richiesta di dormire nel letto dei genitori. Uno su due manifesta anche svogliatezza rispetto alle attività che svolgeva prima della pandemia. Anche tra quelli che sono stati definiti “ super adattati” non mancano i problemi e uno bambino su 5 (19,98%), manifesta sintomi di malessere psicologico tra cui soprattutto maggiore irritabilità (28,54%) e nervosismo nei confronti della pandemia(26,85%). In più c’è la difficoltà di riconoscere i comportamenti dettati dal trauma proprio per via dell’indole più tranquilla. Il futuro, però, potrebbe riservare problemi. Proprio ieri, però, il Viminale ha aggiunto alla lista delle uscite consentite anche una breve passeggiata genitore-figlio che, nel caso di chi non ha un giardino, può rappresentare un’importante valvola di sfogo per i più piccoli. (c.z.)

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