La Nuova Sardegna

Arrivati reagenti, test rapidi e 111mila mascherine

Arrivati reagenti, test rapidi e 111mila mascherine

Respiratori ordinati dalla Fondazione Sardegna: 16 saranno inviati nell’isola entro dieci giorni

02 aprile 2020
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CAGLIARI. Le forniture della speranza cominciano ad arrivare con continuità. In meno di ventiquattr’ore, a Cagliari, sono stati scaricati dagli aerei della Guardia costiera e dei Vigili del fuoco un bel po’ di dispositivi. Ad esempio 1.080 kit di reagenti per verificare o meno la positività dei tamponi nasofaringei. È questa notizia è stata salutata con entusiasmo dall’Unità di crisi: le scorte cominciavano a scarseggiare da giorni. Sempre con gli stessi voli sono arrivati, molto prima del previsto, anche 10mila kit per i test rapidi, i cosiddetti pungidito, e saranno tutti utilizzati per completare gli screening a tappeto sul personale sanitario della rete Covid-hospital e sugli anziani ospitati nelle case di riposo. «Tutto questo materiale sarà consegnato immediatamente nei vari presidi», hanno confermato dalla centrale operativa dell’Unità di crisi. Non è finita. Sempre all’aeroporto di Cagliari sono state scaricate 111mila mascherine professionali, Ffp2 e Ffp3, finora introvabili o quasi in Sardegna. Poi oltre un centinaio di camici monouso, 51mila calzari, 38mila mascherine chirurgiche e migliaia di guanti. «È una prima parte dell’ultima fornitura pagata dalla Regione – è stato confermato dalla centrale operativa – e la seconda l’attendiamo a breve». Anche sul fronte dei ventilatori polmonari, indispensabili nei reparti di terapia intensiva, s’è mosso qualcosa. La Fondazione di Sardegna ha fatto sapere che dei 60 ordinati all’azienda tedesca Draeger, cinque arriveranno la prossima settimana e altri 11 entro Pasqua. «È questo un primo contributo della Fondazione per far fronte all’emergenza sanitaria – conferma il direttore generale Carlo Mannoni – Con difficoltà, siamo riusciti a superare il blocco delle esportazioni. Però, appena la fornitura sarà completata, i respiratori, che saranno donati agli ospedali, serviranno a rinforzare la rete della terapia intensiva in Sardegna, diventando infrastrutture sanitarie permanenti». Soprattutto quei ventilatori polmonari serviranno ad aumentare la soglia di sicurezza se dovesse esserci un aumento di ricoverati gravi. Anche se la Sardegna, rispetto alle altre regioni, continua ad aver un numero abbastanza contenuto di ospedalizzati, è penultima, mentre ha una percentuale alta di casi positivi seguiti a domicilio. Infine, la Regione ha comunicato che stanno per essere cosituite le Unità mediche di assistenza territoriale proprio per le cure anti Covid a domicilio. (ua)

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