La Nuova Sardegna

[EMPTYTAG]«Saranno due settimane dure»

[EMPTYTAG]«Saranno due settimane dure»

Trump [EMPTYTAG]avverte gli Stati Uniti. E l’intelligence accusa Pechino di aver diffuso numeri falsi sui morti

02 aprile 2020
3 MINUTI DI LETTURA





[FIRMA&LUOGO]di Claudio Salvalaggio

<MC>WASHINGTON

[TESTO]La Cina ha nascosto la reale portata del coronavirus nel Paese e soprattutto i dati sui morti e sui contagiati sono falsi. Sono le conclusioni dell'intelligence Usa contenute in un rapporto classificato ricevuto dalla Casa Bianca la scorsa settimana, come ha rivelato l'agenzia Bloomberg, mentre il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres definiva la pandemia come «la peggiore crisi globale dalla Seconda guerra mondiale». Pechino finora ha dichiarato circa 82 mila casi positivi e 3.300 decessi da quando il virus si è diffuso nella provincia dell'Hubei a fine 2019. Numeri di gran lunga inferiori a quelli di Italia, Spagna e Stati Uniti, con questi ultimi che ora guidano la triste classifica dei contagi con quasi 200 mila casi ed oltre 4.000 morti (di cui circa la metà nello stato di New York) e sono costretti ad accettare pure gli imbarazzanti aiuti umanitari dalla Russia. Ma sui dati, sia in Cina che all'estero, c'è stato un crescente scetticismo sulla versione di Pechino, alimentato anche dalle recenti immagini di cataste di migliaia di urne all'esterno dei cimiteri di Wuhan. I dubbi di alcuni dirigenti occidentali riguardano anche altri Stati, come Russia, Iran, Indonesia e Corea del nord. L'attenzione degli 007 americani si è però concentrata sulla Cina perché è stato il Paese da dove è partito il virus. Del resto l'intelligence Usa aveva ammonito Donald Trump sin dall'inizio del 2020 che il partito comunista cinese sembrava «ridimensionare la gravità della diffusione» e «non è sincero sulla vera scala della crisi». Questo però non era bastato a prendere misure più efficaci e tempestive. E ora cresce la tensione con Pechino, già accusata nei giorni scorsi dal segretario di Stato Pompeo di non essere stata trasparente e di condurre «una campagna intenzionale di disinformazione». A confermare i sospetti di manipolazione da parte della Cina anche Deborah Birx, coordinatrice della task force Usa contro il coronavirus: «La comunità medica ha interpretato i dati cinesi come se la minaccia del virus fosse grave ma più piccola di quanto chiunque potesse aspettarsi. Probabilmente ci è mancata una significativa quantità di dati, ora che vediamo cos'è successo in Italia e in Spagna». Intanto Trump spaventa gli americani e le Borse, mentre il vice Mike Pence indica l'Italia come il Paese «più comparabile agli Usa in termini di proiezioni». «Attraverseremo due settimane molto, molto dolorose», ha ammonito il presidente nell'ultimo briefing, dove sono stati illustrati per la prima volta i modelli statistici e le proiezioni degli esperti: negli Stati Uniti sono previsti da 100 mila a 240 mila morti se le misure di distanziamento sociale saranno rispettate, mentre domenica la forchetta si fermava a 200 mila vittime. Senza alcuna restrizione, invece, sarebbero da 1,5 a 2,2 milioni. I dati dicono anche che il picco sarà a metà aprile, con una media di oltre 2.000 decessi al giorno, contro gli 800 circa di ieri.

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative