La Nuova Sardegna

Sassari, la figlia di un'ospite di Casa Serena: «Mia madre è positiva, ho il terrore che muoia da sola»

di Vincenzo Garofalo
Sassari, la figlia di un'ospite di Casa Serena: «Mia madre è positiva, ho il terrore che muoia da sola»

Parla Maria Luisa: «È isolata in una stanza, non voglio si senta abbandonata»

03 aprile 2020
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SASSARI. «La mia paura più grande è di non poter vedere mia madre nel caso dovesse peggiorare e morire». Dal 5 marzo Maria Luisa Pani non vede sua mamma Pierina, 81 anni, ospite a Casa Serena da 1 anno e mezzo, e da sei giorni in lotta contro il coronavirus. Positiva al tampone. E se ha saputo di esserlo, è grazie all'ostinazione della figlia: «Non ho capito perché, ma quando i medici militari hanno fatto i tamponi agli ospiti e al personale di Casa Serena, a mia mamma non è stato fatto – racconta Maria Luisa – Ci avevo parlato per telefono. Non stava bene, accusava malessere generale, debolezza, un forte mal di testa, raffreddore. Ed era terrorizzata dall'idea di poter essere stata contagiata. Ho insistito davvero tanto affinché le facessero il tampone, e devo ringraziare la direttrice di Casa Serena e il sindaco, che hanno fatto di tutto e alla fine sono riusciti a ottenere altri tamponi». Da quando è stata riscontrata la positività al coronavirus, Pierina è stata trasferita in una stanza singola, al terzo piano della casa di riposo, isolata dagli altri ospiti. E per Maria Luisa è diventato più difficile riuscire a parlarci, scambiare due parole con lei, chiederle come si senta e farle sentire la vicinanza e l’affetto della famiglia. «Ho paura per il suo umore, per il suo stato mentale, non voglio che si senta abbandonata», spiega la figlia. «Purtroppo è molto spaventata. Non capisce perché noi della famiglia non ci facciamo più vedere né sentire, non capisce chi siano le persone tutte bardate che si prendono cura di lei».

La lontananza e l’impossibilità di avere notizie continue sulla salute della madre diventano giorno dopo giorno sempre meno sopportabili, e in un momento così delicato Maria Luisa non lascia spazio ad alcuna polemica: «Il personale di Casa Serena è fantastico, da elogiare. Tutti hanno sempre dimostrato grande umanità e professionalità prima che sprofondassimo in questo inferno, e adesso ancora di più. Coccolano mia madre come se fosse la loro. E coccolano anche me, perché capiscono benissimo il momento che stiamo attraversando. E anche io capisco quanto sia difficile per loro lavorare in queste condizioni».

A Casa Serena subito dopo l’esplosione dell’allarme coronavirus, con il primo ospite trovato positivo, si è rischiato il caos. «Ora le cose si stanno normalizzando. Il personale è stato integrato con nuovi arrivi, ci sono medici e infermieri che stanno dando un contributo prezioso per affrontare questa emergenza. Siamo tutti dalla stessa parte in questa lotta», dice Maria Luisa, pensando che sarebbe importante adottare delle soluzioni che consentano alle famiglie di restare in contatto con i propri cari: «Mi preme anche per tutti gli anziani fare attivare il servizio video-chiamata al livello regionale e nazionale – spiega –. La fine della vita è il momento culmine della vita stessa e non è giusto affrontarlo da soli».

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