Morta una donna di Ossi, altri 31 i contagiati
In totale i decessi nell’isola sono 41. Tra le vittime anche monsignor Gibertini e un emigrato di Pattada
04 aprile 2020
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CAGLIARI. All’indomani del giovedì nero, funestato da sei morti, stavolta la morsa del coronavirus è stata meno forte. A confermarlo è il bollettino delll’Unità di crisi. C’è stato un solo decesso. È stato quello di un’anziana ospite, era nata a Ossi e aveva oltre 87 anni, di una casa di riposo. Da quando è scattata l’emergenza Covid-19, i pazienti che non ce l’hanno fatta sono stati 41. Cresce purtroppo di un’unità anche il numero degli emigrati sardi morti a causa della pandemia. L’ultimo, il quattordicesimo, è un pensionato originario di Pattada, aveva 79 anni: è deceduto in Svizzera, dove viveva da tanti anni. Era molto legato alla Sardegna anche monsignor Giovanni Paolo Gibertini, 97 anni, morto in un ospedale di Reggio Emilia. Un legame, il suo, cominciato a San Pietro di Sorres, poi a Borutta, dov’è stato parroco fino al 1979, e proseguito come vescovo nella diocesi di Ales e Terralba negli anni ottanta. Nel 1955, tra l’altro, Gibertini era stato inviato in Sardegna dall’Ordine dei Benedettini per fondare il monastero di San Pietro di Sorres, dov’è stato padre priore per 18 anni.
I contagiati. Continua a salire il numero di positivi al Covid-19. L’ultimo censimento dichiara 825 casi, 31 in più rispetto a giovedì, su un totale di 6478 tamponi effettuati. Il che vuol dire una percentuale intorno al 12 per cento di positivi, contro l’88 per cento di test negativi. Sono invece 598 i sardi in quarantena sanitaria a casa e 40 quelli guariti (quattro in più). Sono infine 146 i pazienti ricoverati di cui 24 in terapia intensiva e questo dato s’è stabilizzato da alcuni giorni.
L’andamento. Il Nord Sardegna continua a essere al primo posto per numero di contagiati. Sono ora 547, con una crescita di 19 casi in ventiquattr’ore. È quasi cinque volte tanto rispetto al numero registrato nella Città metropolitana di Cagliari, che è salita a 134 positivi, più nove. È invece un ottimo segnale che nelle altre province non siano stati registrati nuovi contagi. Il Sud Sardegna s’è stabilizzato su 63 casi, Nuoro su 62 e Oristano su 19. È proprio questo primo segnali di curva piatta a far supporre che, in quei tre territori, la presenza del virus sia in discesa. Ma è ancora presto per sostenere con certezza che lì non potranno esserci nuovi focolai. Mentre purtroppo, come confermato dall’Unità di crisi, è sempre alta l’allerta nel Sassarese e in Gallura, dove continua a esserci un aumento medio di 15-20 casi al giorno.
I contagiati. Continua a salire il numero di positivi al Covid-19. L’ultimo censimento dichiara 825 casi, 31 in più rispetto a giovedì, su un totale di 6478 tamponi effettuati. Il che vuol dire una percentuale intorno al 12 per cento di positivi, contro l’88 per cento di test negativi. Sono invece 598 i sardi in quarantena sanitaria a casa e 40 quelli guariti (quattro in più). Sono infine 146 i pazienti ricoverati di cui 24 in terapia intensiva e questo dato s’è stabilizzato da alcuni giorni.
L’andamento. Il Nord Sardegna continua a essere al primo posto per numero di contagiati. Sono ora 547, con una crescita di 19 casi in ventiquattr’ore. È quasi cinque volte tanto rispetto al numero registrato nella Città metropolitana di Cagliari, che è salita a 134 positivi, più nove. È invece un ottimo segnale che nelle altre province non siano stati registrati nuovi contagi. Il Sud Sardegna s’è stabilizzato su 63 casi, Nuoro su 62 e Oristano su 19. È proprio questo primo segnali di curva piatta a far supporre che, in quei tre territori, la presenza del virus sia in discesa. Ma è ancora presto per sostenere con certezza che lì non potranno esserci nuovi focolai. Mentre purtroppo, come confermato dall’Unità di crisi, è sempre alta l’allerta nel Sassarese e in Gallura, dove continua a esserci un aumento medio di 15-20 casi al giorno.