La Nuova Sardegna

L'elicotterista è sicuro: "Io l'untore a Nuoro? No, sono stato contagiato nell'isola"

Roberto Petretto
Filippo de Vita
Filippo de Vita

Parla l'uomo, ora guarito, che è stato indicato all'inizio di marzo come il primo in Sardegna a portare il coronavirus

05 aprile 2020
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SASSARI. Filippo de Vita fa il pilota di elicottero e per qualche giorno si è portato appresso il marchio dell’untore perché si diceva che da lui fosse partito il contagio di un equipaggio dell’elisoccorso che poi un medico aveva esteso all’ospedale di Nuoro, è guarito.

Untore? De Vita ha una teoria diversa: «Ovviamente posso solo presumere come sono andate le cose, ma sono convinto di non aver portato io il contagio". I sospetti di de Vita sono invece sulla cena del 5 marzo dopo il suo  arrivo in Sardegna il 3: «C’eravamo io, il medico che veniva da Nuoro, il soccorritore alpino e l’infermiere. Siamo risultati positivi io e il medico. Ora, se fossi stato positivo da prima, colpito da un virus così contagioso, come mai non ho infettato la mia compagna con la quale sono stato diversi giorni? Credo di essermelo preso dopo che sono arrivato in Sardegna».

Per giorni e settimane il pilota è stato identificato come l’untore: «Non è stato piacevole - racconta oggi -. Qualche dichiarazione mi ha fatto male, ma devo dire che sono stati molto di più i messaggi di incoraggiamento di medici, infermieri, soccorritori alpini, colleghi. Mi hanno dato forza».

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