La Nuova Sardegna

L’artigiano digitale contro la pandemia

Luca Pillolla
Luca Pillolla

Luca Pillolla, 31enne di Pimentel, stampa in 3D visiere e supporti per ventilatori

14 aprile 2020
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CAGLIARI. L’argine per l’avanzata della pandemia non sarà lui ma è certo che Luca Pillolla, 31 anni da Pimentel, appartiene alla schiera di cittadini che non rimangono con le mani in mano: studi in ingegneria meccanica, talento informatico certificato e insegnante in alfabetizzazione digitale, ha aderito a una chiamata via internet arrivata dall’Università e dalla Fab Lab di Messina, che mette insieme su progetti condivisi i makers - tecnici esperti che dispongono di una stampante 3d - di tutta Italia. Luca, che preferisce definirsi artigiano digitale, da qualche settimana produce visiere trasparenti per dispositivi di protezione ospedalieri e supporti a ipsilon per raddoppiare, in casi di estrema urgenza, l’accesso ai ventilatori polmonari di cui tanto si parla in questi tempi difficili. In altre parole: un ventilatore potrebbe aiutare a respirare due persone in difficoltà anziché una grazie a un accessorio semplicissimo e di basso costo industriale.

Nessuna fabbrica, niente complesse e dispendiose riconversioni di attività, soprattutto nessun ordine transoceanico verso le grandi industrie cinesi: così come gli altri makers siciliani Luca usa una comune stampante 3D ed è con quella che produce in circa tre ore un accessorio di pronto uso servendosi di un materiale chiamato Pla, a base di scarti di zucchero e mais, un polimero naturale come quelli che si impiegano per fabbricare le buste dell’umido ma lavorato in modo diverso.

A vedere le visiere e i supporti sembrano di produzione industriale, assolutamente perfetti. I progetti dei prodotti gli arrivano direttamente via email dalla Sicilia, lui li applica e fa la sua parte: «Non pretendiamo di competere con le fabbriche - sorride Luca Pillolla - il mio e quello degli altri artigiani digitali è un lavoro volontario, tutto a spese nostre, che potrebbe essere utile se si arrivasse a una situazione di emergenza per la mancanza di questi accessori. Speriamo che non accada, io e gli amici siciliani comunque ne stiamo producendo per adesso un primo stock di trecento, li metteremo a disposizione delle strutture sanitarie della Sicilia, poi vedremo di continuare la produzione anche per altre regioni».

Il pensiero corre alle case di riposo per anziani, dove per ragioni insondabili l’assistenza ai malati sembra essere meno attenta rispetto agli ospedali. Una dotazione gratuita di dispositivi di protezione, al di fuori dal circuito ufficiale, potrebbe essere utile a tenere a bada i rischi di contagio. Luca vuole precisare: «Non si tratta di materiale certificato, è una produzione artigianale. Però sono accessori che funzionano, su questo possiamo stare tranquilli».

Il limite della stampante 3d è la velocità: «Diciamo che si fa il possibile per dare un contributo in un momento difficilissimo come quello che stiamo vivendo, lo spirito è questo e nient’altro». (m.l)
 

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