La Nuova Sardegna

Mascherine a 50 centesimi ma sui tempi c’è il caos

di Alessandro Pirina
Mascherine a 50 centesimi ma sui tempi c’è il caos

Dubbi dopo l’annuncio di Conte e c’è chi ferma le vendite in attesa di certezze I farmacisti soddisfatti del prezzo ma c’è l’incognita sui dispositivi già acquistati

28 aprile 2020
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SASSARI. Il premier ha bloccato il mercato al rialzo delle mascherine chirurgiche. Nel suo messaggio Giuseppe Conte ha detto quello che gli italiani si aspettavano da settimane: stop allo sciacallaggio, i dispositivi di protezione saranno venduti tutti a 50 centesimi l’uno. Una notizia attesissima, anche perché in queste ultime settimane è stato più volte denunciato l’aumento dei prezzi delle mascherine, anche dieci volte più alto di appena tre-quattro mesi fa. E a finire nel mirino dei clienti inferociti erano, senza alcuna colpa, i farmacisti, che invece erano costretti a loro volta ad acquistarle a prezzi più che maggiorati. Ed è per questo motivo che, all’annuncio di Conte, i primi a essere soddisfatti - oltre i cittadini - sono proprio i farmacisti. «Era quello che chiedevamo da tempo», dicono all’unisono. Il problema è che il prezzo politico dovrebbe entrare in vigore nei prossimi giorni, solo dopo l’azzeramento dell’Iva, ma nel frattempo nelle farmacie ci sono in giacenza migliaia di mascherine acquistate a peso d’oro. Il governo, tramite il commissario Domenico Arcuri, ha già fatto sapere che verranno rimborsati, ma nel frattempo, da qui al via libera al prezzo politico, i farmacisti non sanno come muoversi. Perché già ieri mattina in molti, con in testa le parole di Conte, credevano di trovare le mascherine in vendita a 50 centesimi. «Non sapevamo come comportarci – ammette Rossella Tanca, titolare dell’omonima farmacia di Codrongianos –. Io sono favorevolissima al prezzo stabilito dal governo, ma la situazione andava gestita in altra maniera. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) i clienti già pensavano di trovarle a 50 centesimi. Ma non era possibile. E così io e molti altri colleghi le abbiamo ritirate dalla vendita. È vietato darle sottocosto, ma allo stesso avevamo paura di essere sanzionati se le avessimo vendute al prezzo di mercato. Siamo in difficoltà, le regole devono essere chiare». «Siamo spaesati – conferma Francesca Spano, titolare della Farmacia del Mirto, regione Serra Li Pozzi a Porto Torres –. Siamo felici che i prezzi siano stati bloccati, ma avremmo voluto più certezze sui tempi. Neanche io oggi (ieri, ndr) non ne ho vendute».

Al di là di questo pasticcio sui tempi, i farmacisti sono più che soddisfatti della decisione del governo di fissare un prezzo unico per le mascherine. Non ne potevano più di passare per sciacalli, quando in realtà erano loro le prime vittime di questo rialzo dei prezzi. Basta pensare che fino a gennaio le farmacie le compravano dalle aziende a circa 25 centesimi l’una, due mesi dopo a 1 euro e 50 più Iva. «Siamo contenti perché finalmente è finita la discussione sui prezzi – dice Roberto Cadeddu, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Sassari –. In questo modo è soddisfatto il cittadino che le paga 50 centesimi, e siamo soddisfatti noi che non veniamo tacciati di essere sciacalli. Posto che noi siamo operatori sanitari, che siamo in prima fila, non è stato affatto piacevole sentire certe parole da alcuni clienti. Il vero problema era la produzione, ma ora che il governo ha stretto l’accordo con alcune aziende cambia tutto. In questo modo viene utilizzato lo stesso sistema del farmaco di fascia A». Questo per le mascherine “prodotte” a prezzo politico, mentre per quelle che le farmacie hanno acquistato nelle ultime settimane l’accordo stretto col governo prevede un ristoro dell’intera spesa sostenuta, con modalità ancora da definire. Un passaggio, quest’ultimo, su cui i farmacisti auspicano certezze a breve.

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