La Nuova Sardegna

«Incentivi al turismo e per gli stagionali ci saranno i sussidi»

di Giuseppe Centore
«Incentivi al turismo e per gli stagionali ci saranno i sussidi»

La sottosegretaria Alessandra Todde parla del nuovo decreto «Non abbiamo dimenticato i sardi. Metano? No ai pregiudizi»

01 maggio 2020
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CAGLIARI. «Il governo non si è dimenticato dei sardi. Chi ha lavorato con un contratto stagionale nel turismo riceverà col prossimo decreto un sussidio che in parte coprirà i mancati salari. E con l’incentivo a far le vacanze in Italia che proporremo subito, l’isola, se sarà covid-free, sarà avvantaggiata». Alessandra Todde è da otto mesi sottosegretaria allo Sviluppo Economico e anticipa i contenuti del decreto che sarà varato nelle prossime ore. Con lei abbiamo parlato di crisi, strutturali e contingenti, e di politica, con un cenno al futuro industriale ed energetico dell’isola. E chi si aspettava una Todde capace solo di dire no, rimarrà deluso. Semmai la sottosegretaria ha presentato un approccio inclusivo e dialogante. Vedremo se questa nuova stagione creerà un clima più sereno con la Regione sul dossier più caldo, relativo alla metanizzazione. Alessandra Todde non ha ancora deleghe formali dal ministro Patuanelli, ma tra le sue competenze, oltre ai dossier sardi, c’è anche in parte l’energia, come testimoniato dai recenti viaggi ufficiali in Azerbaigian ed Egitto dove si è parlato principalmente di gas.

Troppi dossier ancora aperti. Iniziamo dalla lettera A, come ex Alcoa, o Sider Alloys.

«E cominciamo con le buone notizie. Abbiamo risolto pochi giorni fa il problema della fidejussione bancaria chiesta da Enel agli svizzeri a garanzia del contratto. La banca ha mandato la garanzia all’azienda e ora questa può chiudere il contratto. Non mi aspetto ulteriori ritardi. Sider-Alloys acquisterà l’energia a 44 euro a megawatt, e a questa tariffa si applicheranno ulteriori riduzioni di prezzo. Adesso possiamo fare del bacino di Portovesme uno dei polmoni della ripartenza del paese, con le produzioni di primario. Convocherò al più presto i sindacati»

AirItaly e chimica verde. Il nord Sardegna vorrebbe almeno una prospettiva certa, se non proprio risposte definitive, sia sul futuro dei lavoratori che su quello del futuro dell’area di Porto Torres.

«Su Airlitaly possono parlare solo i liquidatori. È in corso una trattativa privata tra loro e i potenziali acquirenti. Noi non li conosciamo ufficialmente e non sappiamo che intenzioni abbiamo. Su Porto Torres il progetto delle bioplastiche rimane in piedi. Stiamo agendo su due assi; chiudere il contratto di sviluppo dell’area, perchè al di là delle diatribe tra Versalis e Novamont bisogna bonificare e infrastrutturare l’area industriale. Il consorzio ha presentato progetti, ma servono impegni finanziari chiari; il governo vuole prima sapere cosa vogliono fare i privati. Poi doteremo il consorzio dei fondi necessari per investimenti».

Phase-out del carbone al 2025, ma solo se i due produttori sardi (Eph ed Enel) potranno passare al metano o alle biomasse per tempo. Tyrrenian link necessario ma difficilmente in esercizio per quella data. Che farete?

«Tutti gli interventi strategici nell’energia avranno un percorso semplificato e accelerato, normato e condiviso. Lavoriamo sugli accumuli, sui peakers (piccole centrali, pronte a coprire le emergenze, ndr) e stiamo studiando dove andranno i due previsti rigassificatori. Per me vanno nelle aree industriali a nord e a sud. Un sistema integrato del metano non può che sostenersi su due rigassificatori, non certo giganteschi, semmai rimovibili, di media dimensione. Il nodo fondamentale è come avere accesso al gas con un prezzo sensato rispetto alla media nazionale; solo così il sistema sardo sarà competitivo».

Metano, la dorsale è l’elemento più divisivo nel confronto politico e istituzionale. È possibile trovare una sintesi?

«Sul metanodotto non ho un approccio preclusivo. Valuteremo tutti insieme cosa è più conveniente per il futuro della Sardegna. Dobbiamo e possiamo confrontarci senza pregiudizi ideologici. Il nostro interesse è dare il gas a un prezzo utile ai privati e a chi fa impresa. L’analisi costi-benefici illustrerà diversi scenari ed è alle battute finali. Stiamo lavorando per far avere le migliori soluzioni per i sardi. Dall’analisi costi benefici, pronta a giugno, sulla quale stanno lavorando gli esperti di Rse e l’Università di Cagliari, capiremo quali saranno gli interventi più adeguati per il trasporto del gas naturale, senza pregiudizi e senza ideologie».

@gcentore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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