La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Lunedì prossimo comincerà l’indagine nazionale per scovare i positivi asintomatici. Sono le persone che sono entrate in contatto col virus, ma non hanno avuto la febbre alta o difficoltà respiratorie e, senza neanche essersene resi conto, hanno prodotto gli anticorpi al Covid-14. In Sardegna il campione sarà formato da 5mila cittadini, scelti a caso dall’Istat, attraverso il codice fiscale, seguendo alcuni criteri statistici: età, genere e professione. Il secondo passaggio è stato quello di ottenere dai gestori delle reti mobili il numero telefonico del prescelto. A convocare il campione sarà la Croce Rossa nazionale, attraverso una chiamata sul cellulare oppure l’invio di un sms. Non c’è nessun obbligo di partecipare all’indagine, l’adesione sarà quindi volontaria, ma l’Istat ha diffuso un comunicato dove invita a dare il consenso per «il bene del singolo e della comunità». Una volta raccolta l’adesione del cittadino, che sarà sottoposto a un questionario socio-sanitario preliminare, il via libera sarà comunicato al medico di base. La quarta e ultima fase sarà quella del test sierologico, con un prelievo di sangue venoso che sarà effettuato a casa oppure in uno dei laboratori individuati in ogni regione dall’Istituto superiore di sanità. Il campione nazionale sarà composto da 150mila persone, quello sardo da 5mila. In questi ultimi giorni, l’Autorità nazionale per la privacy ha imposto diversi paletti: il risultato del test sarà archiviato per cinque anni in forma anonima nella banca dati del ministero della salute e attraverso l’Istituto Spallanzani di Roma potrà essere messo a disposizione di progetti scientifici. Dopo 40 anni i dati saranno cancellati. L’obiettivo dell’indagine è dichiarato: «Accertare quale è stata l’effettiva circolazione del virus fra la popolazione». A livello nazionale, il costo sarà di oltre 4 milioni.