La Nuova Sardegna

Alghero, Speranza: 5 mesi dopo ancora niente sepoltura

di Luca Fiori
Alghero, Speranza: 5 mesi dopo ancora niente sepoltura

Ripartono le indagini sul delitto della 50enne di Uri: i Ris nella casa del compagno Farci è un ex ergastolano che aveva ammazzato un giovane per rubargli l’auto

14 maggio 2020
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ALGHERO. Cinque mesi di silenzi e di dolore e l’incertezza di non sapere ancora quando potranno finalmente dare una sepoltura alla loro cara. Hanno scelto fin dal momento della scomparsa – all’inizio di dicembre dello scorso anno – la linea della riservatezza i genitori di Speranza Ponti, la 50enne di Uri trovata senza vita il 30 gennaio scorso in un campo di Monte Carru, alla periferia di Alghero.

Domani mattina, dopo due mesi di stop forzato riprenderanno le indagini della Procura della Repubblica di Sassari per far luce sulla fine atroce della donna, che il 6 dicembre del 2019 era misteriosamente sparita nel nulla senza salutare nessuno.

Alle 10 i carabinieri del Ris torneranno in via Vittorio Emanuele ad Alghero nella casa di Massimiliano Farci, il 53enne di Assemini, già condannato all’ergastolo per aver ucciso il ragioniere di San Sperate Roberto Baldussi per impossessarsi della sua una Lotus rossa nel 1999 e poi gettato il suo corpo in una discarica di Assemini.

Il pizzaiolo in libertà vigilata, compagno della vittima, era finito in manette a fine gennaio con l’accusa di omicidio, quando il castello di menzogne che aveva costruito per far credere a tutti che Speranza fosse ancora viva era crollato grazie alle indagini dei carabinieri della compagnia di Alghero.

Gli investigatori con le tute bianche domani mattina dovranno realizzare una scansione in 3d dell’appartamento in cui secondo gli inquirenti si sarebbe consumato il delitto. Il corpo di Speranza era stato trovato su indicazione di Farci lo scorso 30 gennaio. Il cadavere della donna, gettato in un cespuglio senza vestiti, era già in avanzato stato di decomposizione. L’uomo, difeso dall’avvocato Daniele Solinas, aveva raccontato al sostituto procuratore Beatrice Giovannetti di aver trovato la compagna impiccata dentro casa il 6 dicembre scorso e di averla portata a Monte Carru per paura che nessuno gli credesse.

I prossimi giorni il magistrato titolare dell’inchiesta darà l’incarico anche all’entomologa forense Valentina Bugelli, dell’azienda ospedaliero universitaria di Careggi a Firenze, di riprendere gli accertamenti per ricostruire con esattezza data e cause della morte di Speranza.

La perizia all’esperta che studia il comportamento degli insetti per ricostruire nel tempo eventi traumatici o delittuosi sarà l’ultimo passo prima che il corpo della 50enne venga finalmente restituito ai suoi cari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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