La Nuova Sardegna

Tra tamponi e nuovi casi rapporto vicino allo zero

di Roberto Petretto
Tra tamponi e nuovi casi rapporto vicino allo zero

Altri quattro contagi nell’isola: due a Sassari, uno Cagliari e uno a Nuoro

17 maggio 2020
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SASSARI. In Sardegna da giorni non si muore più per coronavirus: il dato complessivo sui decessi dall’inizio dell’emergenza anche ieri non si è mosso dalla comunque tragica quota di 125. Purtroppo il dato del “contagio zero” è sinora durato appena un giorno. Però non ci sono state nuove impennate, nonostante il primo allentamento del blocco risalga oramai a due settimane fa. Invece il numero di casi positivi, che anche ieri è aumentato di quattro, raffrontato al numero crescente di tamponi, continua a far ben sperare.

In Sardegna il rapporto è quasi irrilevante mentre a livello nazionale ormai il rapporto è sceso all’1,3 per cento. Nei giorni terribili della massima emergenza è arrivato a un massimo del 46,7 per cento: quasi la metà dei casi analizzati risultava positivo al coronavirus. Per quanto poco diffusa e capillare possa essere l’indagine, è innegabile che il virus arretri. Nell’isola non è mai avuto una diffusione massiccia, ma da giorni, anzi da settimane, è sceso ai minimi.

I nuovi casi di contagio in Sardegna sono stati registrati a Cagliari, a Nuoro (uno ciascuno) e a Sassari (due). Sono quindi in totale 1.352 le positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza: 247 nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 79 a Nuoro, 871 a Sassari.

In totale nell’Isola sono stati eseguiti 41.257 test. Rispetto al giorno precedente c’è stato un incremento di 1.413. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 85. Sono ancora 10 quelli che hanno necessità della, mentre 330 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 719 pazienti guariti (+44 rispetto al dato precedente), più altri 93 guariti clinicamente. Ormai i guariti sono quasi il doppio delle persone ancora positive.

La Sardegna è a questo punto una delle Regioni italiane dove il virus è meno diffuso: il presupposto essenziale per andare con una certa tranquillità verso quella riapertura pressochè totale che, con dettagli ancora da definire, si andrà a realizzare a partire da domani.

Il dato certo è il ritorno alla mobilità senza limitazioni e senza autocertificazioni all’interno del territorio regionale. Rimangono ferme le raccomandazioni (ma non mancheranno anche le disposizioni) in tema di distanziamento sociale e di protezioni individuali.

Gli ospedali continuano ad avere meno pazienti ricoverati e quindi il sistema, che per alcuni giorni è andato in sofferenza anche perché diversi luoghi di cura sono stati centro di diffusione del contagio, può allentare la tensione. È stato un collaudo pesantissimo per un’organizzazione che non era tarata per affrontare un evento mai visto. Molti epidemiologi temono che in autunno possa esserci una nuova ondata, ma è probabile che la macchina della sanità non si faccia più sorprendere impreparata.

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