La Nuova Sardegna

Un’altra vittima a Sassari Ora i ricoverati sono 64

di Roberto Petretto
Un’altra vittima a Sassari Ora i ricoverati sono 64

Ordini dei medici contro il commissario Ats: chiedono un incontro a Solinas

24 maggio 2020
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SASSARI. La fase più turbolenta della tempesta sembra alle spalle, ma le storie dei singoli, i drammi delle famiglie, vanno al di là dei numeri delle statistiche. Il coronavirus ha fatto un’altra vittima in Sardegna: una donna di 93 anni di Sassari. Il capoluogo del nor Sardegna vede invece diminuore, per effetto di un riconteggio, il numero di casi di contagio, scesi a 871. Il numero complessivo nell’isola rimane però invariato rispetto al giorno precedente perché si è aggiunto un nuovo caso a Oristano.

Sono quindi 1.356 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall'inizio dell’emergenza. In totale nell’isola sono stati eseguiti 49.675 test, 1.486 in più rispetto al giorno prima. Gli ospedali continuano a svuotarsi: i pazienti ricoverati sono in tutto 64, di cui 6 in terapia intensiva. Il giorno prima erano 70. Sono invece 223 le persone ancora in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 859 pazienti guariti (+22 rispetto al dato precedente), più altri 81 guariti clinicamente.

Sul territorio, dei 1.356 casi positivi complessivamente accertati, 249 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 60 a Oristano (+1 rispetto all'ultimo aggiornamento), 79 a Nuoro, 871 (-1) a Sassari.

Se la pressione sulle strutture sanitarie si sta sempre più attenuando, rimangono forti le polemiche su ciò che avvenuto nei giorni caldi dell’emergenza.

I presidenti degli ordini dei medici delle province di Cagliari e oristano hanno criticato in un documento il commissario dell’Ats Giorgio Steri per alcune dichiarazioni rilasciate recentemente durante la conferenza socio-sanitaria dei sindaci della Gallura. «Gli ospedali - aveva detto il commissario Steri - sono diventati camere di amplificazione per colpa di alcuni medici che hanno portato la malattia. Ne abbiamo la prova in molti posti».

I medici sardi si domandano «da cosa scaturisca la sua convinzione, anche in relazione al fatto che il ruolo istituzionale dello Steri è proprio quello di coordinare l’Ats in tutti i suoi compiti».

I presidenti degli Ordini professionali della Sardegna «chiedono con fermezza un incontro tempestivo con il presidente della Regione Solinas, allo scopo di recare chiarezza sull'argomento per evitare l'insorgere di conflittualità tra la classe medica e quella politica sarda, data l'esigenza della reciproca collaborazione tra le parti. I medici hanno operato in condizioni di estrema difficoltà e pericolo personale, con organici sottostimati e quindi facendo turni lavorativi spossanti per la loro durata e intensità d'impegno, dando prova di grande responsabilità e professionalità e non ci stanno a ricevere tali accuse».

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