La Nuova Sardegna

quartu sant’Elena 

Uccise la sorella con 18 coltellate 16 anni a un operaio

CAGLIARI. Diciotto coltellate alla sorella per una questione di soldi. Dubbi su come sia andata non ce ne sono, il delitto è avvenuto sotto gli occhi della nonna e l’assassino ha confessato già poche...

28 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Diciotto coltellate alla sorella per una questione di soldi. Dubbi su come sia andata non ce ne sono, il delitto è avvenuto sotto gli occhi della nonna e l’assassino ha confessato già poche ore dopo. Ma per il giudice Manuela Anzani dietro quel massacro non c’era premeditazione, solo l’impeto, la perdita del controllo di sé che sfocia nella violenza più cieca. Per queste ragioni, esclusa l’aggravante che avrebbe condotto l’imputato davanti alla Corte d’Assise, concesse le attenuanti generiche e applicato lo sconto legato al giudizio abbreviato, l’operaio quartese Massimiliano Mallus (53 anni) se la cava con la condanna a 16 anni di carcere che potrebbe significare la libertà almeno parziale nel giro di undici. Il pm Sandro Pili aveva chiesto ancora meno: 14 anni, tenendo conto del pentimento e della confessione, che in base alla legge garantiscono un trattamento penale meno severo. Difeso dagli avvocati Maurizio Piras e Andrea Viola, l’operaio dovrà risarcire la parte civile - gli altri familiari della vittima, patrocinati dall’avvocato Ignazio Ballai - con 274 mila euro. Il fatto è datato 29 giugno dell’anno scorso, quando durante la notte Massimiliano Mallus litiga in casa con la sorella Susanna (55 anni). Non è la prima volta che accade, ci sono in ballo soldi, un’eredità che la donna amministrava legalmente per conto della nonna Luciana. Sull’uso di quella somma - come hanno riferito i testimoni ai carabinieri e poi in aula - le discussioni erano frequenti, di rado l’operaio era d’accordo sulle scelte della sorella. Quella notte però lo scontro s’era fatto più duro del solito, al punto che Massimiliano - incensurato, nessun episodio di violenza nel suo passato - ha perso la testa e ha impugnato un coltello da cucina. La sorella non credeva ai auoi occhi, ha cercato di sottrarsi alla furia del fratello, ha provato a nascondersi dietro un divano mentre la nonna assisteva impotente. Niente da fare: raggiunta la sorella, l’operaio le ha inferto una sequenza di fendenti, almeno ventidue secondo il medico legale, di cui alcuni letali. Scappato dall’appartamento di via Europa si è dovuto arrendere alle manette la mattina successiva.(m.l)

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative