La Nuova Sardegna

Massimo Fini sul Fatto Quotidiano: "La Sardegna fa schifo"

Massimo Fini sul Fatto Quotidiano: "La Sardegna fa schifo"

Bufera sul giornalista. E Travaglio si dissocia: «Io vado in vacanza nell’isola»

31 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ha alzato un polverone giocando su luoghi comuni e spingendo scientemente sull’acceleratore, fino a rasentare l’insulto. L’articolo di Massimo Fini, pubblicato sul Fatto Quotidiano, è un racconto sfocato dei tempi che furono, costruito su ricordi invecchiati e confusi, con diverse imprecisioni e qualche invenzione, come il mare sardo che “fa schifo”. Ed è anche un caso giornalistico mica male, visto che con una nota a piè di pagina è stato smentito dal direttore del quotidiano che lo ha ospitato, Marco Travaglio, che ha cercato di tamponare comunicando urbi et orbi il suo amore per le vacanze nell’isola. Fini scrive per infiltrarsi nelle polemica tra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il presidente della Regione, Christian Solinas. Una scelta che non sorprende per originalità. Lo fa per difendere la sua Lombardia ed affondare la Sardegna ma gli deve essere sfuggito che il fantomatico passaporto sanitario invocato da Solinas non è un’esclusiva per i viaggiatori lombardi. Non è il primo, nello stesso errore sono caduti in tanti prima di lui. Per mettere le carte in tavola, il giornalista invita i suoi lettori a scegliere la Corsica del presidente Gilles Simeoni. Un’isola stupenda e molto simile alla Sardegna. E infatti, anche Simeoni, come Solinas, ha invocato l’istituzione di un ipotetico lasciapassare sanitario da esibire all’arrivo. L’unica differenza è che nell’isola francese si chiamerebbe “green card”. In ogni caso, Fini sceglierà la Corsica. Per carità, ai sardi potrebbe dispiacere. Anche se, a conti fatti, non sarebbe una tragedia. Il perché lo spiega lo stesso autore quando dice di essere capitato in Costa Smeralda “invitato da un’amica”, o di essere arrivato nel Sulcis-Iglesiente “pilotato da un amico”. Se si dovesse definire “turisticamente” questo tipo di vacanza, è improbabile che venga inquadrata tra quelle ad alta volontà di spesa. Gli amici corsi sono avvisati. Anche perché si dovrebbero occupare di limitare le licenze storiche e geografiche. Se Fini è stato capace di piazzare Villasimius nella costa sud-ovest della Sardegna, nulla vieta che riesca a spostare Bastia dalle parti di Bonifacio. Lasciando perdere i nuraghi “tutti uguali, visto uno visti tutti”, negli anni 90 Fini è stato l’unico essere umano a subire un’aggressione da una delle temibili pattuglie di anziane in abito tradizionale che battevano le spiagge del Sulcis. Considerate le doti, ad Ajaccio potrebbe entrare in contatto con la guardia napoleonica. Nel caso, l’amico aitante armato di bastone che lo difese dalle nonnine terribili del Sulcis potrebbe non bastare. (c.z.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative