La Nuova Sardegna

Coronavirus, in Sardegna i matrimoni più risparmiosi

di Antonello Palmas
Coronavirus, in Sardegna i matrimoni più risparmiosi

Report su un business andato in crisi con l’epidemia che punta a una ripresa. In Sardegna si spendono in media 11mila euro

05 giugno 2020
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SASSARI. “Sì”, ma spendendo il meno possibile. La Sardegna dei matrimoni è pronta a presentarsi nell’era del post-Covid con un dato sorprendente, ma fino a un certo punto: è la regione italiana nella quale le coppie spendono meno, quasi 11mila euro, per organizzare la cerimonia di quello che viene definito il giorno più bello (finché le cose vanno bene, ma questa è un altra storia...). A dirlo è il report di ProntoPro, portale che mette in contatto domanda e offerta di servizi professionali, scattando una sorta di fotografia del matrimonio all’italiana nel momento in cui l’Italia cerca faticosamente di lasciarsi alle spalle l’emergenza sanitaria che ha bloccato per mesi gli sposalizi e tutte le attività economiche che vi girano intorno.

La richiesta di servizi matrimoniali risulta essere calata a livello nazionale del 78% da gennaio ad aprile, e di quasi il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un vero tsunami per un settore da 10 miliardi di euro di fatturato. Molte cerimonie, nell’incertezza, sono state rinviate al 2021, gli ottimisti le hanno spostate in avanti di qualche mese e da settembre il mercato dovrebbe ripartire.

Attraverso lo studio dei preventivi stilati negli ultimi 12 mesi dai professionisti del settore, ProntoPro ha potuto definire un prezzo standard di 13.950 euro in media per un banchetto da 100 invitati; e un prezzo cosiddetto “premium” che supera di poco i 36.000 euro. E ha calcolato che l’87% delle coppie sceglie il primo. Nel 2018 la versione “lusso” veniva richiesto dal 22% degli sposi, mentre ora è scesa al 13%.

Tra i numeri forniti da ProntoPro emerge che la Sardegna è ancora più parsimoniosa della media italiana, anzi quella capace di risparmiare di più, dato che organizzare un matrimonio può costare “solo” 10.970 euro. Poco rispetto al Lazio, dove la spesa standard può raggiungere i 16.700 euro, quindi ecco la Campania con 16.370 euro e la Sicilia con 15.970 eurodi investimento. In Sardegna anche le singole voci risultano sempre le più risparmiose in assoluto nella comparazione con le altre regioni: lo sono i 7.000 euro di media per il catering (parliamo sempre di 100 invitati),gli 800 per il fioraio, gli 800 per il fotografo, i 550 per il videomaker, i 500 per il deejay (Siae esclusa), i 1.200 per il wedding planner e i 120 per l’animazione riservata ai bambini.

Perlomeno tra chi cerca online i migliori fornitori per l’organizzazione del proprio matrimonio, il rito civile vince su quello religioso, un trend in crescita anno dopo anno. In Emilia Romagna lo ha scelto ben il 73% degli sposi. In media i dati del 2020 raccontano che il 69% dei futuri sposi si sposerà in comune, il 29% opta per la cerimonia in chiesa, mentre il 2% organizzerà una versione simbolica del rito che non ha alcun valore ufficiale. Nel sud però il matrimonio religioso continua a tenere: è stato scelto nel 2019 da più del 50% dei futuri sposi, in Campania la percentuale arriva fino ad un 68% di preferenze.

Insieme a quelli toscani, gli sposi dell’isola sono quelli che più fanno ricorso ai servizi di un wedding planner. Un dato che tradisce comunque l’attenzione dei sardi per l’organizzazione di una giornata che nell’isola ha sempre goduto di un fascino particolare.

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