La Nuova Sardegna

Accordo in maggioranza Sassari città metropolitana

Accordo in maggioranza Sassari città metropolitana

Nell’intesa anche la provincia della Gallura. Ma l’ok dell’Aula non è scontato

08 giugno 2020
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SASSARI. La geografia della Sardegna verso un nuovo stravolgimento. Rispunta la provincia della Gallura e nasce la Città metropolitana di Sassari. La maggioranza di centrodestra ha trovato l’intesa e a breve la nuova cartina dell’isola approderà in Commissione per essere approvata. Un accordo storico che però dovrà superare lo scoglio dell’aula e in particolare l’ostilità dei territori esclusi dall’intesa. Perché se è vero che sulla carta c’è il via libera dell’intero centrodestra, basterà la richiesta del voto segreto in aula per fare riemergere i franchi tiratori che su questo tema si sono sempre spogliati del colore politico per indossare la maglia del proprio campanile. La storia della Sardegna è ricca di precedenti.

La divisione del Nord. Ma intanto la maggioranza si è accordata sulla divisione del Nord sulla falsariga di quanto avvenuto al Sud. Con Sassari che come Cagliari avrà la Città metropolitana e la Gallura che riotterrà la provincia come successo a Carbonia con la Provincia del Sud. Un disegno da cui per ora sono esclusi l’Ogliastra e il Medio Campidano, che potrebbero entrare in gioco in un secondo momento. A brevissimo la legge sul riordino degli Enti locali, su cui sta lavorando l’assessore Quirico Sanna dal giorno del suo insediamento, arriverà in commissione Autonomie, per poi passare in aula per la votazione finale.

Mega città metropolitana. Il progetto mai celato da Sanna, già assessore della vecchia provincia di Olbia Tempio, è sempre stato quello di ripristinare il vecchio ente gallurese, nato con la legge del 2001 che istituì anche Sulcis Iglesiente, Medio Campidano e Ogliastra, poi tutte cancellate dal referendum del 2012. Ma per ottenere il via libera alla Gallura occorreva uno scambio con Sassari, che da anni chiede lo status di Città metropolitana come Cagliari. E così - in base all’accordo siglato dal centrodestra - Sassari sarà il capoluogo di una mega Città metropolitana che, a differenza di quella di Cagliari formata dai soli comuni dell’hinterland, sarà composta dai 66 comuni del suo territorio. Una super città metropolitana che si estenderà fino ai confini con le province di Oristano, Nuoro e della rediviva Gallura. Da Stintino fino a Illorai.

La rivincita della Gallura. Nella passata legislatura la riesumazione della provincia di Olbia Tempio era a un passo, ma le divisioni nell’allora maggioranza di centrosinistra avevano fatto finire l’ente nel congelatore. Ora il centrodestra ha deciso di scommettere di nuovo sulla rinascita della Gallura. Una provincia che ricalcherà la vecchia Olbia Tempio, compresi probabilmente i soliti dualismi per il capoluogo, con 26 Comuni, ai quali potrebbe aggiungersi Viddalba, già frazione di Aggius, che nei primi anni Duemila scelse di restare con Sassari, ma negli ultimi anni sembra prevalere un orientamento favorevole alla Gallura.

Incognita aula. La nuova cartina dell’isola però sarà tale solo dopo il via libera del Consiglio regionale. Cosa sulla carta per nulla scontata. Perché se in Commissione l’intesa della maggioranza potrebbe reggere, in aula basterà che venga richiesto il voto segreto per vedere emergere i famosi franchi tiratori. Per questo motivo in Consiglio più che le alleanze politiche saranno determinanti quelle territoriali. Dei 60 consiglieri il nord - tra Sassari e la Gallura - ne conta solo 20 e dunque in caso di voto segreto dovranno fare pressing su quelli di altri territori. Oltre a garantire ai territori per ora non contemplati dalla riforma - l’Ogliastra e il Medio Campidano - una seconda tranche della riforma. Ma l’auspicio della maggioranza è non dover arrivare alla conta finale, anche perché sull’intesa a metterci la faccia è stato soprattutto il presidente Christian Solinas. E una bocciatura della riforma avrebbe inevitabili ripercussioni sulla tenuta della maggioranza. (al.pi.)

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