La Nuova Sardegna

le reazioni 

Il territorio tra entusiasmo e diffidenza «Bene, ma non sia una cornice vuota»

di Giovanni Bua
Il territorio tra entusiasmo e diffidenza «Bene, ma non sia una cornice vuota»

SASSARI. Speranza e soddisfazione, ma anche e una giusta dose di diffidenza. Sia per un percorso d’aula ancora tutto da scrivere, sia per alcuni “dettagli” da scoprire. Che fanno tutta la differenza...

09 giugno 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Speranza e soddisfazione, ma anche e una giusta dose di diffidenza. Sia per un percorso d’aula ancora tutto da scrivere, sia per alcuni “dettagli” da scoprire. Che fanno tutta la differenza del mondo. E così, mentre si alza un plauso praticamente unanime per la notizia, data in anteprima sulla Nuova, dell’accordo trovato per ridisegnare la geografia amministrativa della Sardegna, iniziano i primi distinguo. Tra chi non gradisce la formula a “66 Comuni”, chi vorrebbe alzare l’asticella, e iniziare a pensare a due province autonome in stile Trentino-Alto Adige. Chi chiede di guardare meno alla forma e iniziare a spendere la sostanza: i 77 milioni che la Rete metropolitana non è riuscita nemmeno ad intaccare.

Prudenza dunque, prima di far festa. Come dimostra il silenzio del sindaco di Sassari Nanni Campus, che pure della Città Metropolitana del Nord è un sostenitore, ma che preferisce vedere le carte prima di parlare. O i dubbi di chi alle ultime amministrative Campus sfidò al ballottaggio, Mariano Brianda: «Certo, attualmente diventare Città metropolitana è la prospettiva più augurabile. Almeno per restituirci il senso di appartenenza, che Sassari sembra avere smarrito. Ma la vera meta deve essere quella di diventare una Provincia autonoma, che non debba più passare dal capo di sotto dell’Isola. Che più di noi ha solo la Regione, e dunque la gestione del potere. Comunque anche questa partita va giocata con attenzione. Serve convocare un consiglio comunale allargato a tutti i consiglieri regionali del territorio». D’accordo con lui il capogruppo del Pd in consiglio comunale Giuseppe Masala: «Bisogna aprire un’attenta riflessione politica per capire se l’assetto istituzionale che stiamo ridisegnando sia davvero funzionale al Popolo sardo o non sia da considerarsi superato. Occorre capire se serva invece una profonda riforma: l’istituzione di due Province autonome con la devoluzione dei poteri legislativi e amministrativi dalla Regione».

Alla sostanza mira la segretaria generale della Cgil sassarese Francesca Nurra: «Bene la Città Metropolitana – sottolinea – come è bene tutto quello che può agevolare la ripartenza. Ma iniziamo per favore a spendere i 70 milioni che abbiamo in cassa. E a valorizzare le nostre peculiarità. La vera crisi che sta vivendo il nostro territorio è quella di vocazione, di progettazione del nostro futuro. Se non la risolviamo qualsiasi “cornice” finirà per rimanere desolantemente vuota».

A favore, con più di una punta di polemica, si schiera l’ex sindaco di Sassari, Nicola Sanna: «Saluto con favore l'accordo raggiunto dalla attuale maggioranza in Regione circa la realizzazione della Città metropolitana di Sassari estesa a 66 Comuni – attacca – Si tratta di una questione che abbiamo costantemente richiesto con forza alla precedente maggioranza di centro-sinistra, fino all'ultimo giorno utile. Non se ne fece nulla, sbagliando, sia per la colpevole scarsa o nulla convinzione dei rappresentanti sassaresi in Regione, sia per la contrarietà del Presidente il quale avrebbe dovuto evitare di spaccare la Sardegna favorendo un solo polo urbano».

«È necessario superare la Rete Metropolitana che ha rappresentato una scelta sbagliata sia sul piano politico che nella sua attuazione pratica», sottolinea il sindaco di Alghero, Mario Conoci. «La Città metropolitana di Sassari è l’istituzione più sensata – gli fa eco il primo cittadino di Porto Torres Sean Wheeler – Abbiamo un porto, un aeroporto, una zona industriale diffusa e un’intensa attività nel turismo. E con la Rete dei 70 milioni assegnati a dicembre del 2018 ancora non abbiamo visto, nè speso, un euro». «Dobbiamo aumentare i finanziamenti in arrivo nell’area – spiega il sindaco di Sennori Nicola Sassu – e superare un ibrido come la Rete Metropolitana che richiede un incredibile sforzo per spendere le risorse. Dobbiamo inventarci da zero ogni procedura, che finisce comunque per gravare sui singoli Comuni». «La Città metropolitana – chiude il sindaco di Stintino, Antonio Diana – darebbe la possibilità di godere di un regime di rapporti diversi con il governo e, soprattutto, di poter contare su contributi e libertà di movimento ben maggiori».

In Primo Piano
Amministrative

L’annuncio di Massimo Zedda: «Anche Azione mi sosterrà con una lista». I 5 Stelle: «Subito un chiarimento»

di Umberto Aime

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative