La Nuova Sardegna

Sassari città metropolitana la legge in commissione

di Alessandro Pirina
Sassari città metropolitana la legge in commissione

Nella norma anche l’autonomia di Olbia Tempio: domani il primo esame

09 giugno 2020
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SASSARI. Inizialmente la Città metropolitana di Sassari sembrava dover rispecchiare l’attuale Rete metropolitana, ovvero il capoluogo più i 7 comuni dell’hinterland. Ma questo scenario avrebbe comportato la nascita di una nuova provincia - presumibilmente guidata da Ozieri - da affiancare alla rediviva Gallura. Una moltiplicazione di enti che difficilmente avrebbe avuto il lasciapassare del Consiglio. Ma ancora prima dell’approdo in aula neanche la maggioranza di centrodestra sarebbe riuscita a trovare un accordo. Su questo punto i Riformatori, da sempre avversari delle province, sono stati irremovibili. Per loro - lo hanno sempre ribadito - l’unico territorio ad avere diritto alla autonomia è la Gallura. E così dalla prima proposta di legge è stato eliminato il riferimento alla nuova Provincia del Nord, morta ancora prima di nascere. Ed ecco che il 29 maggio è stata depositata la nuova proposta di legge. Autori gli stessi della precedente cassata: Antonello Peru di Cambiamo! primo firmatario, più l’intero gruppo Udc (Giorgio Oppi, Gian Filippo Sechi, Pietro Moro, Domenico Gallus e l’assessore Andrea Biancareddu) e il leghista Dario Giagoni. Un disegno di legge che prevede la creazione della Città metropolitana di Sassari, formata dai 66 Comuni che la componevano fino al 2015, e l’istituzione della provincia della Gallura con sede - è messo nero su bianco nella proposta di legge - Olbia Tempio. Su questi due punti la maggioranza ha trovato l’intesa e già domani la legge dovrebbe arrivare in commissione Autonomie. L’obiettivo del centrodestra è portarla in aula entro poche settimane per la votazione finale. E dunque entro l’estate la geografia isolana potrebbe avere una rivoluzione al Nord, anche se resta l’incognita dei sempreverdi franchi tiratori in caso di votazione segreta.

I Comuni. A differenza della Città metropolitana di Cagliari - il capoluogo più 15 comuni dell’hinterland - quella di Sassari sarebbe molto più estesa. Dall’Asinara fino al Goceano. Circa 330mila abitanti, principalmente però concentrati negli otto comuni che già oggi formano la Rete metropolitana: Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori, Stintino, Valledoria e Castelsardo. Ma gli altri 54 comuni più distanti dal capoluogo - e sulla carta meno interessati a fare parte di una Città metropolitana lontana - potrebbero giocarsi la carta del divorzio da Sassari e l’approdo verso altri lidi ritenuti più vicini. E infatti l’accordo del centrodestra prevede che entro 20 giorni dall’entrata in vigore della legge i Comuni possano votare a maggioranza di due terzi il distacco da Sassari e l’accorpamento con altri territori. Un articolo a cui potrebbero guardare con interesse i paesi del Goceano, più vicini a Nuoro, o quei comuni confinanti con Olbia Tempio, come Viddalba - che già in tempi non sospetti ha manifestato la sua intenzione di andare sotto la Gallura - ma anche Ozieri, Pattada e Tula potrebbero scegliere di votare per lo strappo con Sassari e passare con Olbia Tempio.

Verso la commissione. Su queste basi ha dunque trovato l’accordo il centrodestra. Un’intesa a cui difficilmente potranno dire di no i consiglieri di minoranza dei territori interessati. Ne è convinto anche Antonello Peru, sulla cui proposta è riuscito a mettere d’accordo la maggioranza. «La città metropolitana oggi è lo strumento finanziario che dà la possibilità di ricevere risorse importanti – dice il consigliere di Cambiamo! –. Per le città metropolitane l’Europa dà all’Italia 900 milioni. Soldi necessari per fare le infrastrutture tra i capoluoghi di provincia e i paesi confinanti sotto l’aspetto della viabilità, dei trasporti. Noi portiamo a casa un provvedimento importante. Anzi due, perché anche la provincia della Gallura ottiene quella autonomia a cui ambisce da sempre. Ma è soprattutto Sassari che otterrà un risultato notevole, anche perché in questi anni ha avuto molto poco». Dunque, già domani la proposta di legge approderà in commissione Autonomie, per poi arrivare in aule nelle prossime settimane.

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