La Nuova Sardegna

Sanità in affanno in Sardegna, un milione di visite arretrate

Roberto Petretto
Sanità in affanno in Sardegna, un milione di visite arretrate

Il centro di prenotazione non riesce a smaltire le richieste. Per l’assessore alla Sanità Mario Nieddu le cifre sono inferiori

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SASSARI L’attesa non è tanto lunga: appena tre minuti dopo il messaggio registrato che comunica i termini della privacy risponde una signora dai toni gentili. «Una gastroscopia? Disponibile a farla in tutta la Sardegna? Ci sarebbe qualche posto libero la prossima settimana al Policlinico sassarese». L’esperimento con il Centro unico di prenotazione è andato bene, ma occorre fare una premessa fondamentale: si accettano solo richieste con codici U e B, le classi di priorità previste nel Piano nazionale di governo delle liste di attesa. La classe U (urgente) prevede prestazioni da eseguire entro 72 ore; la classe B (breve), prestazioni da eseguire entro 10 giorni. Se nella prescrizione non si ha uno di questi codici non si viene neppure presi in considerazione. Almeno per il momento.

È la sanità del post-Covid, che tenta di ripartire e di tornare alla normalità. Con non poche difficoltà. In tre mesi di blocco le già sofferenti liste di attesa si sono gonfiate per effetto di annullamenti e rinvii. Si parla di un milione di prestazioni accumulate (dato fornito dall’associazione Walter Piludu), anche se l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, dice che la stima non è realistica.

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