La Nuova Sardegna

Solinas: "Peste suina sconfitta, si dia il via libera alle esportazioni"

Silvia Sanna
Un allevamento di maiali
Un allevamento di maiali

Il presidente rende merito al lavoro della giunta Pigliaru e scrive a Speranza: "Il governo chieda all'Ue lo sblocco"

12 giugno 2020
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SASSARI. Da 42 anni prigionieri di un morbo che ha tenuto in ostaggio l’economia dell’intera isola: nel 1978 la peste suina fece la sua comparsa in Sardegna e da quel momento è iniziata una guerra lunga e dolorosa per sconfiggerla. L’obiettivo è stato raggiunto e come dice il presidente della Regione Christian Solinas «si tratta di un risultato storico di cui siamo felici e fieri. E di cui dobbiamo dare atto alla precedente giunta guidata da Francesco Pigliaru che ha meriti enormi perché ha avuto il coraggio di intraprendere un progetto difficile ma strategico. Un piano che all’atto del nostro insediamento abbiamo ripreso condividendolo al 100 per cento. La sconfitta della peste suina non può avere colore politico, è una vittoria per l’intera isola».

Un orgoglio che emerge nella lettera inviata al ministro della Salute Roberto Speranza, nella quale il governatore chiede che finalmente venga posta fine all’embargo. Solinas invita il ministro a intercedere presso la Commissione europea perché la Sardegna possa fare il salto di categoria, passando dalla quarta nella quale si trova ora, alla seconda. La differenza è notevole: al momento l’isola non può movimentare nulla, né carni fresche né lavorate e il passaggio nella terza categoria consentirebbe le esportazioni solo delle carni trasformate.

L’inserimento nella seconda, invece, porterebbe alla “liberazione” di carni suine e salumi che prenderebbero il volo verso la Penisola e tutti i Paesi dell’Unione europea «con un evidente beneficio per tutto il comparto zootecnico in generale e suinicolo in particolare». Le condizioni ci sono, nella lettera al ministro Speranza Solinas sottolinea come il «piano straordinario di eradicazione e di depopolamento dei maiali allo stato brado abbia portato al ripristino della legalità nel settore suinicolo e a un graduale, continuo, fortissimo miglioramento del controllo della peste suina nell’isola, anche per quanto riguarda i cinghiali».

Il governatore si sofferma su due aspetti: il fatto che i passi avanti fatti siano stati riconosciuti durante la visita nell’isola della commissione Ue nel giugno 2019 e del commissario Andriukaitis nel novembre successivo e poi, soprattutto, il fatto che l’ultimo focolaio di Psa in allevamenti di suini domestici si è verificato quasi due anni fa, il 12 settembre 2018. Solinas evidenzia che anche tra i maiali selvatici la situazione è in fortissimo miglioramento. Insomma, non ci sono più ostacoli alla liberalizzazione delle esportazioni, giusto e meritato finale «di una battaglia combattuta prima da chi ci ha preceduto e poi da noi senza incertezze, mantenendo sempre la linea della fermezza. E assicuro che non è stato facile soprattutto nel periodo degli abbattimenti massicci, di fronte agli allevatori che non capivano e protestavano duramente – dice Solinas –. È andata bene, merito di tutti, una vittoria per la Sardegna».

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