La Nuova Sardegna

Infermiere di famiglia, proposta una legge

Infermiere di famiglia, proposta una legge

L’istituzione della figura dell’infermiere di famiglia può contribuire ad arginare il fenomeno delle ospedalizzazioni che in realtà potrebbero essere evitabili: ne sono certi i consiglieri regionali...

13 giugno 2020
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L’istituzione della figura dell’infermiere di famiglia può contribuire ad arginare il fenomeno delle ospedalizzazioni che in realtà potrebbero essere evitabili: ne sono certi i consiglieri regionali del gruppo Lega, che hanno depositato una proposta di legge in tal senso. «Ovviare a tali ricoveri, ma anche l’improprio ricorrere ai pronto soccorso – spiegano – avrebbe la valenza di garantire un importante sgravio fiscale e soprattutto consentirebbe ai presìdi ospedalieri di riappropriarsi del ruolo primario che è la cura dei pazienti acuti e la diagnosi d’ingresso degli stessi. «Questa proposta – sostiene la promotrice Annalisa Mele – non deve esser letta quale punto di arrivo ma di partenza, da rimodulare e plasmare dopo la riorganizzazione del servizio sanitario regionale, attualmente in discussione, non appena concluso il suo iter». Altro elemento di novità è l’istituzione del servizio delle professioni sanitarie nell’assessorato della sanità. Il sindacato Nursing up ricorda di aver «sempre sostenuto la creazione dell’infermiere di famiglia in Sardegna come pilastro per un sistema territoriale efficiente che permetta una più appropriata gestione dei pazienti cronici a domicilio, liberando così le risorse dei presidi ospedalieri per la gestione dei pazienti acuti». Secondo Nursing Up «i sistemi più efficienti si sono dimostrati quelli in cui l’infermiere di famiglia è convenzionato con la Regione o dipendente delle Asl» mentre «la scelta di alcune Regioni di sperimentare l'infermiere di famiglia come dipendente del medico di medicina generale o assegnatogli tramite cooperative si è dimostrata fallimentare, con il professionista relegato alla gestione burocratica dello studio anziché alla sua mission professionale preventiva e assistenziale». E ancora: «Chiederemo una audizione alla commissione sanità per discuterne l'inquadramento, ribadendone l’autonomia professionale e decisionale con possibilità di apertura di ambulatori dedicati, al fine di tutelare i professionisti e i cittadini da eventuali storture organizzative».

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