La Nuova Sardegna

Il comitato in Senato: gap da superare

Il comitato in Senato: gap da superare

SASSARI. Mercato locale limitato, frammentato, distante e fondato su pochi settori strategici; costi di trasporto elevati per la distanza e la concorrenza imperfetta; impossibilità di realizzare...

17 giugno 2020
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SASSARI. Mercato locale limitato, frammentato, distante e fondato su pochi settori strategici; costi di trasporto elevati per la distanza e la concorrenza imperfetta; impossibilità di realizzare economie di scala; elevati costi di infrastrutturazione del territorio. Sono i quattro effetti dell’insularità messi in evidenza dal Presidente del Comitato per l’insularità Roberto Frongia (foto) durante l’audizione al Senato sulla modifica della Costituzione. Al collegamento hanno partecipato anche Maria Antonietta Mongiu, Andrea Pubusa, Omar Chessa, Giovanni Lobrano, Enrico Atieri, Benedetto Torrisi e Franco Siddi. Uno squilibrio evidente e decisivo per il futuro dell’isola, reso evidente dai numeri dell’Istituto Tagliacarne per categoria di infrastruttura: fatto 100 l’indice di dotazione infrastrutturale, la Sardegna si ferma al 43,88% sulle strade, il più basso se raffrontato alla media nazionale e al resto delle aeree geografiche (88,17% nel Mezzogiorno, 111,19% nel Nord Ovest); ad appena il 17,39 sulle ferrovie (76,28% nel Mezzogiorno, 102,62% nel Nord Ovest). Indici scadenti si riscontrano anche su impianti e reti energetico-ambientali (38,35% contro il 67,11% del Mezzogiorno e il 127,35% nel Nord Ovest), telefonia (44% contro il 96,79% del Mezzogiorno e del 112,80% del Nord Ovest); reti bancarie e di servizi (38% contro il 64,99% del Mezzogiorno e il 135,25% del Nord Ovest). Frongia e Mongiu hanno citato gli effetti dell’insularità sui sardi, ormai cittadini di serie B «I diritti della Sardegna non possono più attendere spiegano Frongia e Mongiu - Con l’inserimento del principio di insularità in Costituzione vogliamo riaffermare la nostra specialità che riteniamo ci sia stata scippata con la riforma del 2001». Sono intervenuti anche Chessa, Lobrano e Siddi.

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